L’inizio delle primarie del Partito democratico Usa, con i caucus nello Stato dell’Iowa celebratisi nella notte italiana, verrà probabilmente ricordato, più che per il nome del candidato vincitore, per il clamoroso ritardo nella diffusione dei risultati delle votazioni.
I dati sulle preferenze raccolte dai partecipanti alla competizione elettorale interna ai liberal, riferisce La Repubblica, non sono stati infatti ancora divulgati dagli organi partitici.
I ritardi nella comunicazione dei voti ottenuti da ogni partecipante nelle 1678 sezioni allestite nello Stato hanno immediatamente alimentato voci su un malfunzionamento della app utilizzata dal partito per analizzare e comunicare l’esito della sfida e persino su un attacco hacker.
Tuttavia, precisa il quotidiano romano, i vertici degli asinelli hanno smentito tali ricostruzioni, affermando che l’estrema lentezza nella pubblicazione dei risultati dei caucus sarebbe una conseguenza del rilevamento di alcune “incongruenze”.
I dirigenti dem, citati dalla testata, hanno quindi dichiarato che i ritardi incriminati sarebbero causati dalla necessità di effettuare dei controlli supplementari sui singoli voti al fine di garantirne l’“integrità” e la “qualità”.
Lo spoglio, da parte dei membri del partito, delle preferenze racimolate in Iowa da ciascun candidato, nel frattempo, prosegue anche grazie a tecniche rudimentali, come, sottolinea Repubblica, la “conta a mano”.
Vista l’estrema lentezza del conteggio, i tanto attesi risultati elettorali, azzarda il quotidiano attenendosi a una fonte interna al partito liberal, potrebbero essere conosciuti soltanto nelle ore pomeridiane italiane.
Nonostante i dati sulla sfida non siano stati ancora divulgati, Bernie Sanders, riporta il giornale romano, si è già proclamato vincitore della contesa dell’Iowa, affermando, in base a informazioni in suo possesso, di essere in testa insieme al giovane sfidante Pete Buttigieg.
L’enorme ritardo del partito liberal nella diffusione dei risultati delle primarie in Iowa, che hanno visto la partecipazione di migliaia di persone, di cui molte in fila anche a sette gradi sotto zero pur di recarsi a votare nelle sezioni allestite per l’occasione, ha scatenato l’ironia dello staff di Donald Trump.
Brad Parscale, responsabile della campagna per la rielezione del tycoon, ha appunto pubblicato un tweet di scherno, citato sempre da Repubblica, sulle disfunzioni mostrate in Iowa dalla macchina organizzativa dem: “Crisi di nervi nel partito democratico. Non riescono a gestire i caucus e vogliono governare. No grazie”.
I caucus democratici nello Stato del Midwest, oltre che dalla partecipazione di migliaia di cittadini e dai persistenti ritardi nella diffusione dei risultati elettorali, sono stati segnati anche dalla clamorosa protesta anti-Trump messa in scena da un’ong pro-migranti.
L’associazione texana Refugee and Immigrant Center for Education and Legal Services, evidenzia la testata, ha infatti installato nella capitale dell’Iowa Des Moines, nel giorno in cui si svolgevano le votazioni per l’avvio delle primarie dei liberal, delle “finte gabbie per bambini migranti”, su cui erano affissi cartelli che recitavano: “Non voltatevi dall'altra parte”.
Queste ultime, spiega il giornale, sono un’allusione agli effetti della linea dura del tycoon in ambito migratorio, che si sono finora concretizzati anche nel trasferimento in cella di minori, ossia dei figli di immigrati irregolari catturati dalla polizia americana al confine tra Usa e Messico.
L’ong, prosegue
Repubblica, ha quindi esposto su Twitter il significato della propria sortita, affermando: “Siamo venuti per ricordare alla gente che questa resta una realtà e che la questione non può essere nascosta sotto il tappeto”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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