La crisi scoppiata in Ucraina potrebbe essere il preludio di una nuova guerra mondiale. Ne è convinto Volodymyr Zelensky, secondo il quale Vladimir Putin non si accontenterà semplicemente di sottomettere Kiev.
"Voi sarete i secondi"
"Questo conflitto non finirà così ma scatenerà una guerra mondiale. Noi siamo stati i primi. Voi sarete i secondi. Perché più questa bestia mangia e più vorrà mangiare", ha affermato Zelensky nel corso di un’intervista rilasciata ad Abc News al programma World News Tonight.
"Bestia" è il termine utilizzato dal presidente ucraino per etichettare Putin, artefice dell’operazione militare in terra ucraina e bramoso di arrivare chissà dove. Sia chiaro: non ci sono ancora certezze in merito ai piani del Cremlino, ma da Kiev continuano a sostenere che i russi non si fermeranno alla sola Ucraina. "Se noi spariamo, che Dio ci protegga, i prossimi saranno la Lettonia, la Lituania, l'Estonia. Fino al muro di Berlino, credetemi", aveva preannunciato nei giorni scorsi lo stesso Zelensky durante una conferenza stampa.
Secondo Zelensky, l'Europa oggi è ancora una "zona di libertà", ma "quando i limiti dei diritti e delle libertà vengono violati e calpestati, allora dovete proteggerci". I destinatari del messaggio, in questo caso, sono i Paesi occidentali, chiamati a supportare l’Ucraina non solo con aiuti umanitari e frasi di condanna, ma anche in ambito militare.
Il punto è che stiamo parlando di un campo minato, perché basta una scintilla per scatenare un incendio irreversibile. Al netto di ogni rischio, Zelensky, ha pubblicato un video che lo mostra fuori dal suo bunker e nel suo ufficio a Kiev per la prima volta dal 24 febbraio, il giorno dell'inizio dell'invasione russa. "Resto a Kiev. Nel mio ufficio. Non mi nascondo. E non ho paura di nessuno", ha aggiunto.
Il futuro della guerra
"Al momento la guerra è qui. Domani sarà in Lituania, poi in Polonia, poi in Germania. Questo è grave", ha rincarato la dose Zelensky. Il leader ucraino ha quindi di nuovo definito Putin "un criminale di guerra", sottolineando che lo sono anche "tutte le persone che sono venute nella nostra terra e tutte le persone che hanno dato gli ordini". Poi il presidente ucraino ha chiesto il sostegno degli americani spiegando che la priorità è "la sicurezza nel cielo" perché bisogna "preservare le vite".
Il presidente ucraino ha richiamato in patria i peacekeeper impegnati in missione di pace nel mondo per "rafforzare l'esercito" che combatte "l'aggressione russa". Nelle scorse ore, secondo quanto riportato dall’agenzia Dpa, lo stesso Zelensky ha pubblicato un decreto ad hoc. Dati ufficiali alla mano, ci sarebbero oltre 300 soldati ucraini impegnati in otto missioni all’estero.
Compromesso su Donbass e Crimea?
In ogni caso, Zelensky ha teso una timida mano verso il capo del Cremlino, sostenendo che Putin sarebbe ancora in grado di "fermare la guerra che ha iniziato". A patto, ovviamente, che accetti di iniziare "il dialogo" e di uscire "dalla bolla" in cui si trova.
Per la prima volta il presidente ucraino Zelensky sembra aprire a un possibile compromesso sulla Crimea e sul Donbass. "Possiamo discutere e trovare un compromesso su come questi territori continueranno a vivere", ha dichiarato, ancora, all'emittente televisivo Abc.
"Sono pronto a dialogare ma non a capitolare", ha aggiunto Zelenksy, sottolineando anche - con tono polemico - le "promesse non mantenute dall'Occidente", per esempio nel supporto dal punto di vista della flotta aerea.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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