Prima la conquista dell'Ucraina, poi dei Paesi Baltici e infine dell'Europa Orientale. Le previsioni di Volodymyr Zelensky in merito alle intenzioni della Russia non potevano essere peggiori.
Ucraina ultimo argine
"Se noi spariamo, che Dio ci protegga, i prossimi saranno la Lettonia, la Lituania, l'Estonia. Fino al muro di Berlino, credetemi", ha detto il presidente dell'Ucraina nel corso di una conferenza stampa. Zelensky ha quindi esortato i Paesi occidentali ad aumentare il loro sostegno a Kiev, avvertendoli sulle conseguenze di quello che potrebbe succedere in un futuro non troppo lontano. Nel caso in cui il suo Paese dovesse crollare, ha dichiarato il leader ucraino, allora la Russia passerà ad attaccare i Paesi Baltici, ovvero Estonia, Lituania e Lettonia, e quindi l'Europa Orientale.
Le aree territoriali evocate da Zelensky nel worst case, e cioè nello scenario peggiore di tutti, vedono i russi alle porte di Berlino. Caduta l'Ucraina, caduti i Paesi Baltici, il presidente ucraino ha fatto capire che Vladimir Putin si concentrerà sull'Europa orientale fino ad arrivare alla Germania. Il mondo deve dunque "mostrare la sua forza" mentre la Germania dovrebbe diventare uno dei garanti della sicurezza dell'Ucraina.
Non sappiamo, ovviamente, se le parole di Zelensky rappresentano soltanto un'opinione del presidente o se risiedano su altre fondamenta. Certo è che, a maggior ragione dopo l'ultimo colloquio telefonito tra Emmanuel Macron e Putin, c'è il timore che la Russia non abbia davvero intenzione di fare un passo indietro.
Zelensky chiede la no-fly zone
Zelensky ha quindi detto di voler parlare direttamente con Putin, ritenendo il confronto con il suo omologo russo "l'unico modo per fermare la guerra". Ma, nel frattempo, mentre i negoziati procedono a rilento, il conflitto militare non si ferma. "L'obiettivo della Russia è di vederci in ginocchio", ma in realtà "ha paura della nostra unità", ha aggiunto il presidente ucraino. Che poi ha definito le sanzioni attuate dai Paesi occidentali contro Mosca un "buon inizio".
Da Kiev, Zelensky è tornato a chidere alla Nato che sia imposta una "no fly zone" sull'Ucraina per contrastare gli attacchi russi. "I russi hanno bombardato anche le chiese", ha detto, accusando poi l'esercito russo di aver portato con sé "un forno crematorio" per bruciare i corpi dei soldati e "non doverli mostrare alle loro madri". "I soldati russi stanno morendo e nessuno conta i corpi", ha sottolineato in conferenza stampa Kiev, puntando il dito contro Mosca.
"Temo per la vita dei miei famigliari", ha concluso il presidente ucraino, spaventato per gli sviluppi del conflitto. La Russia, infatti, continua a chiedere la smilitarizzazione e la determinazione di uno status di neutralità del Paese. Putin ha ribadito a Macron che entrambi gli obiettivi saranno raggiunti a qualsiasi costo.
Non solo: il capo del Cremlino ha precisato che ogni tentativo da parte di Kiev di ritardare i negoziati comporterà l'aggiunta di ulteriori elementi da parte di Mosca alla sua lista di richieste. Nel frattempo i riflettori restano puntati sui negoziati, al momento l'unica speranza per conseguire una de-escalation del conflitto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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