Gli attentati di Parigi del 13 novembre scorso e del 22 marzo a Bruxelles celavano i preparativi per "un grande botto" ad altissimo impatto mediatico. Far saltare in aria una chiesa con i 15 chili di perossido di idrogeno (Tatp), l'esplosivo tanto pericolo quanto relativamente facile da produrre, ribattezzato "madre di satana", ritrovato nel covo dei terroristi di Zaventem. Un progetto allarmante. Tanto più che, a cinque giorni dagli attentati di Bruxelles,la polizia sta ancora cercando otto presunti complici della cellula jihadista. Sono tutti prevalentemente francesi e belgi. E sono a piede libero.
Secondo il francese Journal du Dimanche, che cita il legale di uno dei detenuti in Belgio per gli attacchi all'aeroporto di Zaventem e alla metro Maelbeck, la rete jihadista legata agli attacchi di Parigi e Bruxelles aveva pianificato di effettuare un attacco contro una chiesa. Un membro del commando avrebbe raccontato al legale che la cellula di Salah Abdeslam progettava "un grande colpo" contro "un tempio cristiano". C'è, quindi, da chiedersi se gli attacchi di martedì all'aeroporto internazionale "Zaventem" di Bruxelles e alla stazione della metro non siano "una versione alleggerita" dei piani della cellula di Salah, accelerati dall'arresto di quello che è ritenuto la mente logistica degli attacchi della capitale belga. Come ricorda anche il Journal du Dimanche, nell'appartamento dell'Argenteuil, sobborgo di Parigi, è stato trovato dell'esplosivo del tipo Tatp in quantità sufficiente da fabbricare diverse cinture esplosive. La casa apparteneva a un cittadino francese di 34 anni, Reda Kriket, condannato a Bruxelles l'anno scorso in contumacia a cinque anni di carcere dopo che era stato emesso un mandato d'arresto internazionale contro di lui nel 2014. "Kriker - spiega l'emittente i-Tele - era vicino alla presunta mente degli attacchi di Parigi, Abaaoud Abdelhamid, ucciso nel blitz di Saint Denis.
La polizia sta cercando i complici della cellula. Sarebbero in tutto otto, prevalentemente francesi e belgi. Complici che potrebbero essere già fuggiti in Siria, come si era detto di Salah Abdeslam ritrovato poi al 79 di rue de Qauttre Ventes nel cuore del suo quartiren natale di Molembeek a Bruxelles, o in Europa.
Secondo la Welt am Sonntag, edizione domenicale del Die Welt, che cita fonti dei servizi di sicurezza tedeschi Bka, il terrorista ucciso per primo la scorso settimana nel quartiere Forest di Bruxelles, l'algerino Mohamed Belkaid, era la mente della cellula di Isis in Europa. Sarebbe stato quest'ultimo a dare l'ordine di agire a Najim Laachraoui, uno degli autori materiali delli"attentato di Bruxelles, quando del commando che ha agito il 13 novembre scorso a Parigi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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