Sono almeno dieci le vittime delle violenze scoppiate in Niger, dove centinaia di manifestanti sono scesi in strada per protestare contro la pubblicazione dell'ultimo numero di Charlie Hebdo, il primo contro l'attentato alla redazione parigina, con in copertina una vignetta raffigurante Maometto.
Il governo di Niamey ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale, dopo un weekend dal bilancio pesantissimo, durante il quale sono state date al rogo quarantacinque chiese, ma anche una scuola cristiana e un orfanotrofio. Le manifestazioni erano iniziate venerdì a Zinder, la seconda città pù grande del Paese, e si sono poi estese.
Sono più di 100 i feriti, che vanno ad aggiungersi alle vittime. Quasi 200 persone sono state tratte in arresto.
Il Niger non è l'unico Paese in cui le vignette pubblicate da Charlie Hebdo hanno portato in strada la popolazione. Circa 800mila persone hanno manifestato a Grozny, in Cecenia, per un corteo che si è concluso davanti alla moschea principale con una preghiera collettiva.
538em;">L'intera manifestazione è stata mostrata in televisione dalla rete di Stato russa e secondo il ministero dell'Interno ad aderire è stato il 60% della popolazione. La condanna degli attentati terroristici di Parigi, nella parole del gran muftì Ravil Gainutdin, è stata seguita da quelle per le vignette francesi, "volgari e immorali".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.