Francia, arrestato il giornalista che ha segnalato la presenza di Macron

Giornalista fermato in Francia per aver comunicato la posizione di Macron via Twitter. E in Francia monta la polemica sull'opportunità del fermo

Francia, arrestato il giornalista che ha segnalato la presenza di Macron

È lecito o non è lecito segnalare la presenza all'interno di un luogo del presidente della Repubblica francese? Emmanuel Macron sembra avere una risposta certa a questa domanda, che circola in Francia da due giorni a questa parte, ossia da quando Taha Boufhas, reporter, ha segnalato via Twitter la posizione dell'inquilino dell'Eliseo, pagandone però le conseguenze.

Il tweet, infatti, è costato un fermo al giornalista transalpino. Il leader di En Marche! si trovava a Bouffes de Nord, un teatro parigino. E con lui c'era anche la moglie Brigitte. Ma la protesta contro la riforma del sistema pensionistico monta senza soluzioni di continuità: fuori dal teatro erano appostati dei manifestanti. Una trentina, per l'esattezza, che hanno così avuto contezza di poter contestare Emmanuel Macron da vicino. Tanto è bastato a far sì che Taha Boufhas venisse condotto in commissariato. Senza quel tweet, insomma, gli attivisti non avrebbero potuto granché. Questo è la versione di chi non condanna il provvedimento di fermo.

Nella Francia macroniana, che è impegnata a fronteggiare lunghe giornate di sciopero nazionale, succede anche questo. L'opposizione, cui non è comunque piaciuto il fatto che la contestazione sia arrivata ad un palmo di naso da Emmanuel Macron, segnala come il clima sociale sia diretto all'esasperazione. Marine Le Pen, due giorni fa, ha annunciato di essere pronta a sfidare l' ex enfant prodige della politica francese per l'Eliseo. Al 2022 - anno delle presidenziali - manca ancora molto tempo, ma i lepenisti vogliono giocare d'anticipo, provando ad incamerare il malessere elettoralmente. Lo stesso malessere che pervade le strade francesi. E Marine deve anche considerare quello che sta accadendo alla sua destra, con la nipote Marion che pare intenzionata a costruire un'alternativa valida al Rassemblement National. La figlia di Jean Marie pensa che le proteste dei francesi abbiano un'origine precisa: "Il governo, attraverso il suo comportamento, ha contribuito nel tempo a questo aumento di tensione, anche se ciò non scusa queste azioni", ha dichiarato a stretyto giro, come riportato dalla Lapresse.

Le forze dell'ordine, comunque sia, hanno impedito che la situazione degenerasse. E Macron ha continuato ad assistere allo spettacolo teatrale senza troppi ostacoli. Mentre si discute - come spiegato dall'edizione odierna de La Verità - sull'opportunità giuridica di fermare chiunque dia notizia degli spostamenti del presidente d'Oltralpe, l'opinione pubblica si divide. Pure perché qualche settimana fa la stessa sorte è toccata ad un altro giornalista. Le proteste continueranno.

E forse racconteremo di altri episodi simili. Comunque la si veda, rispetto agli entusiasmi iniziali, il leader di En Marche! non può che constatare come la sua nazione sia sempre meno incline ad assecondare il macronismo e le sue decisioni.

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