"Un gioco sporco..". Ora Putin accusa l'Occidente: "Vogliono sterminarci"

Valdai Vladimir Putin ha sparato a zero contro l'Occidente accusandolo di aver fomentato l'escalation in Ucraina: "Ha fatto un gioco pericoloso, sporco e mortale, senza considerare gli interessi degli altri Paesi"

"Un gioco sporco..". Ora Putin accusa l'Occidente: "Vogliono sterminarci"

Vladimir Putin ha lanciato durissimi attacchi contro l'Occidente, accusandolo di fare il "gioco sporco" in Ucraina, cercare una pericolosa escalation militare, di voler annientare i russi come i nazisti e, ancora, di essere interessato a scatenare crisi globali in giro per il mondo. Nel suo intervento fiume al Forum Valdai, tra l'ombra della minaccia nucleare e altri affondi, il presidente russo ha tuttavia fatto capire che, prima o poi, l'Occidente dovrà "affrontare un dialogo su base paritaria" con la Russia per "un futuro comune nelle questioni internazionali".

L'intervento di Putin

La pars destruens del discorso di Putin, la maggior parte, si è concentrata sulle colpe dell'Occidente. "Il cosiddetto Occidente ha fatto un gioco pericoloso, sporco e mortale, senza considerare gli interessi degli altri Paesi", ha affermato il capo del Cremlino, aggiungendo che, negli ultimi mesi, da parte dei Paesi occidentali "sono stati compiuti diversi passi verso l'escalation". "L'espansione della Nato era inaccettabile per la Russia, l'Occidente lo sapeva ma lo ha ignorato", ha spiegato.

Per quanto riguarda la pars costruens, coincidente con le azioni da compiere per allentare le tensioni e uscire dall'impasse, Putin ha ribadito che la crisi adesso ha carattere globale. "Abbiamo di fronte a noi due strade: o continuare ad accumulare problemi o cercare insieme una soluzione, non ideale, ma che funzioni, per rendere mondo più stabile e più sicuro", ha dichiarato. "Le proposte della Russia per costruire la sicurezza collettiva sono state negate, buttate via. Non possiamo fare finta di niente, chi semina vento raccoglie tempesta", ha tuttavia rincarato la dose lo stesso Putin.

La crisi dell'Occidente

Putin ha dichiarato che in Occidente non c'è unità e che, parlando degli Stati Uniti, Washington non ha niente da offrire al mondo se non il dominio: "Il suo modello neo-liberale è in crisi". L'Occidente, ha proseguito il presidente russo, "ricorre a sanzioni, rivoluzioni colorate, colpi di Stato" e azioni illegali per ostacolare l'aspirazione alla democrazia di "miliardi di persone" al mondo che cercano di rendersi indipendenti.

Il capo del Cremlino ha quindi ricordato l'uccisione a Baghdad nel gennaio 2020 di Qassem Soleimani, capo della Forza Qods dei Pasdaran iraniani: "Si può pensare qualsiasi cosa di lui, ma è stato ucciso in un Paese terzo". In termini più generali, il leader russo ha puntato il dito contro il liberalismo. "È cambiato in modo irriconoscibile fino all'assurdo. Ora i punti di vista alternativi vengono definiti sovversivi e minacce alla democrazia", ha denunciato.

La posizione della Russia

Non sono mancati riferimenti al nazismo e alla Guerra Fredda. "Anche al culmine della Guerra Fredda a nessuno è mai venuto in mente di negare la cultura e l'arte dei propri avversari. L'Occidente sostiene che la sua cultura e la sua visione del mondo dovrebbero essere universali, o almeno questo è il comportamento. I I nazisti hanno bruciato i libri e in Occidente ora hanno sono arrivati a vietare Tchaikovsky e Dostoevsky", ha dichiarato Putin.

"Nessuno è stato o sarà in grado di distruggere la Russia o di cancellarla dalle mappe geopolitiche", è il manifesto del Putin pensiero, seguito da altri affondi. Non sono mancate accuse di aver cercato di "acutizzare le crisi" e favorire la "militarizzazione attorno a Taiwan".

La guerra in Ucraina

Sulla guerra in Ucraina, Putin è stato chiaro, affermando di non aver sottovalutato la resistenza di Kiev. "Per otto anni hanno costruito fortificazioni nel Donbass", ha detto, "e abbiamo capito che questo processo sarebbe continuato" e se lo avessimo lasciato andare "le nostre perdite sarebbero stae maggiori". Putin ha aggiunto di pensare costantemente ai soldati russi caduti in Ucraina, ma ha sottolineato che Mosca non aveva altra scelta che lanciare quella che chiama la sua "operazione militare speciale".

"Per la Russia un attacco nucleare contro l'Ucraina non ha senso politico nè militare", ha chiarito il presidente russo, ripetendo che l'Ucraina "ha la tecnologia" che le permette di costruire "una bomba sporca" e che "lo sta facendo". I russi "lo sanno e sanno anche dove la sta costruendo".

Numerosi Stati nel mondo, ha infine ricordato Putin, si rifiutano di soddisfare le richieste degli Stati Uniti. "Ma Washington sta ancora cercando di fare pressione su tutti.

Se prima solo pochi Paesi si permettevano di discutere con l'America, e sembrava quasi una sensazione, ora è già un luogo comune il fatto che vari Stati neghino a Washington il soddisfacimento delle sue richieste infondate", ha concluso Putin.

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