Ventimila metri quadri di superficie, centocinquanta milioni di euro spesi e un (poco cristiano) battesimo in pompa magna di fronte a presidenti e capi di Stato.
Così, stamattina, è stata inagurata a Mosca la più grande moschea d'Europa. Al termine di dieci anni di lavori, la Russia ha così un edificio di culto degno dei suoi circa venti milioni di cittadini di fede islamica (su un totale di centocinquanta milioni). Alla cerimonia hanno presenziato il presidente russo Putin, quello turco Erdogan, quello palestinese Abu Mazen e quello iraniano Rohani.
Riaperta centoundici anni dopo la sua fondazione (e dopo lunghissimi, oscuri, decenni di ateismo di Stato), la moschea è stata realizzata grazie alle donazioni dei fedeli, al contributo decisivo del miliardario Sulejman Kerimov, tra i principali azionisti del colosso del gas Gazprom. Dalla Turchia, infine, sono stati inviati materiali pregiati e squadre di artigiani.
Al netto delle polemiche politiche (Ankara è preoccupata per il crescente sostegno russo al regime siriano di Assad, e la visita moscovita di Erdogan serve ad affrontare anche questo tema), la riapertura della grande moschea all'ombra del Cremlino ha un significato geopolitico - e se vogliamo anche culturale - ben preciso: Vladimir Putin, che quando vuole sa ben essere spietato, intende così mostrare il volto più tollerante della Russia.
Se da un lato siamo in prima linea nella lotta al terrorismo, è il messaggio implicito che arriva da Mosca, dall'altro non abbiamo paura di riconoscere il ruolo dell'islam nella storia e nella cultura russe. Nel suo intervento, d'altronde, il presidente Putin ha tenuto a sottolineare la distinzione tra islam moderato e terroristi, ricordando come i terroristi del sedicente Stato Islamico "compromettano" la religione islamica con un'ideologia basata sulla "menzogna".
Il presidente russo, che pure è un fedele praticante della Chiesa ortodossa di Russia, dimostra lungimiranza in materia
religiosa, dimostrando di apprezzare la carica di positiva spiritualità che deriva da ogni credo. Rigettando con forza le teorie, viete e trite, che vorrebbero l'estremismo insito quasi ineludibilmente in tutte le religioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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