In un'intervista a tutto campo alla radio tv svizzera Vladimir Putin torna a parlare dei rapporti tra la Russia e gli Stati Uniti. Il leader del Cremlino è convinto che nonostante la "politica imperialista" (degli Usa, ndr) con sufficiente pazienza sia possibile e necessario lavorare con gli Stati Uniti per risolvere le questioni globali. Putin dice di apprezzare gli sforzi internazionali che hanno portato all'accordo sul nucleare iraniano. Ma non è tutto rose e fiori: Putin ha criticato il diritto auto percepito del governo Usa di esercitare pressioni su altri Paesi, secondo una politica basata su un assioma: "chi non è con noi è contro di noi". Il presidente russo assicura però che la posizione russa verso la politica estera americana "non ha nulla a che fare con l’anti-americanismo". I russi, ha aggiunto, "hanno grande rispetto e grande amore per gli Usa, specialmente per il popolo americano".
Putin si è soffermato anche sull'Europa, sottolineando che dovrebbe essere più indipendente e difendere i propri interessi, diventando meno obbligata verso la Nato e gli Usa: "Sarebbe ottimo vedere l’Europa mostrare più indipendenza e sovranità, e la sua capacità di combattere per i propri interessi nazionali, gli interessi dei suoi popoli e dei suoi Paesi". Il leader del Cremlino ha riconosciuto che indubbiamente si perde un certo livello di sovranità quando si aderisce a "qualsiasi organizzazione o blocco politico-militare", ricordando che la Francia "si ritirò dalla Nato per preservare la sua sovranità ad un livello più grande di quello che sarebbe stato possibile avere come parte dell’organizzazione". Poi però ha ammesso: "Non è affar nostro analizzare la politica estera dei Paesi europei. Ma si deve riconoscere che se dobbiamo discutere gli affari inter-europei con i partner europei a Washington, la cosa non è molto interessante".
Il presidente russo si sofferma anche sul calcio. Dice di non credere ad una parola sul "coinvolgimento personale di Blatter nella corruzione" e ritiene che "se c’è qualcuno che merita il premio Nobel, sono persone come lui - dirigenti di grandi federazioni
sportive internazionali o che organizzano i giochi olimpici - che "avvicinano le nazioni di tutto il mondo e migliorano i modi in cui interagiscono". Il giorno prima, durante i sorteggi a S. Pietroburgo per le qualificazioni ai Mondiali russi del 2018, Blatter aveva ribadito il "pieno sostegno" della Fifa alla Russia come Paese organizzatore della competizione. "Il modo in cui si manifesta questa lotta contro la corruzione mi induce a chiedermi se non sia la continuazione della gara per il 2018 e il 2022", ha aggiunto Putin, riferendosi alle inchieste in corso su presunte irregolarità nell’assegnazione dei Mondiali rispettivamente a Russia e Qatar.
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