L'Isis? Una perdita di tempo. Parola nientedimeno di Osama Bin Laden, che sconsigliava gli estremisti di creare uno Stato islamico in Nordafrica. Molto meglio concentrarsi sull'attacco ad ambasciate e compagnie petrolifere americane.
Una vera e propria ossessione per gli Usa quella che emerge dalle carte sequestrate dai Navy Seal nel covo di Abbottabad, dopo il raid in cui lo uccisero. I documenti sono stati ora pubblicati e raccontano un capo indiscusso di al Qaeda fin al momento della propria morte concentrato sul nemico di sempre, quello che lui stesso era riuscito a colpire al cuore con gli attentati dell’11 settembre 2001.
"Il nostro obiettivo deve restare quello di uccidere e combattere gli americani e i loro rappresentanti", si legge in uno dei documenti, "Siamo in attesa che cada il decimo anniversario dei sanguinosi attacchi a New York e Washington. Siete ben consapevoli della sua importanza e dell’importanza di sfruttare i media per sottolineare le vittorie dei musulmani e comunicare alla gente ciò che desideriamo comunicare".
Le carte sono state rese pubbliche dopo una "rigorosa" analisi da parte delle agenzie governative statunitensi e "in linea con l'invito del presidente alla maggiore trasparenza nel rispetto della sicurezza nazionale".
La pubblicazione è stata decisa in seguito a una richiesta avanzata nel 2014 tramite l'Intelligence authorization act. Fra i documenti diffusi ci sono numerosi contenuti classificati, una lista di libri di lingua inglese e materiale di altri gruppi estremisti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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