L'arte è da sempre una potente arma contro ogni tipo di barriera, uno strumento di unità e integrazione, un linguaggio comune che non conosce confini o divisioni.
A ricordarcelo è una bellissima iniziativa che arriva da Gerusalemme, un luogo dove l'integrazione ha avuto e continua ad avere una storia fatta di grandi difficoltà, ma anche di grandi conquiste. Qui infatti, nel 1995, nasce l'Istituto Magnificat, una scuola di musica il cui valore sta nell'essere aperta a bambini, ragazzi e ragazze di qualsiasi confessione religiosa.
Creato dal Francescano Armando Pierucci, docente del conservatorio Gioacchino Rossi di Pesaro giunto a Gerusalemme col sogno di veder cancellate le differenze in nome dell'amore per la musica, l'Istituto Magnificat non è solo un centro di eccellenza nell'insegnamento delle discipline musicali ma si tratta di un vero e proprio esperimento di convivenza e di dialogo.
Legata da una convenzione di collaborazione al conservatorio italiano di Vicenza, ad oggi la scuola ospita 250 allievi e 28 insegnanti di confessione cristiana, musulmana ed ebraica, che diffondono la propria musica e il proprio messaggio di comunione con concerti e tournée internazionali.
Il 23 e 24 settembre i giovani musicisti del Magnificat si esibiranno in concerto a Varese e Lugano: ebrei, cristiani e musulmani tutti insieme per creare qualcosa di bello ed educativo.
In particolare il concerto vedrà brillare i giovani che si sono distinti al concorso pianistico, indetto ogni anno dall'Istituto per promuovere e supportare i ragazzi più talentuosi. Altra protagonista sarà poi Jasmeen Sabbara, una giovane e straordinariamente dotata violoncellista.
Quella dell'Istituto Magnificat è una storia che non può non colpire: lo sanno bene i membri dell'Associazione Amici del Magnificat, una piccola associazione con sede a Melide, nella Svizzera italiana. Amici del Magnificat è nata nel 2008 a seguito dell'incontro a Gerusalemme tra la presidentessa e la portavoce dell'associazione, Véronique Nebel e Manuela Giacobone, con Padre Armando Pierucci.
“Già la storia della scuola ci parve pazzesca iniziata in uno scantinato, senza appoggio alcuno” – racconta Manuela Giacobone – “tant’è che Padre Armando Pierucci con spontaneità francescana (ma arguzia marchigiana) si rivolse ad una trasmissione Rai per un appello ed i primi aiuti non tardarono ad arrivare. Padre Pierucci avvertì immediatamente la drammatica necessità di offrire ai bambini della città vecchia un’opportunità, un’alternativa a “tirare” pietre, bighellonare, crescere in un clima di ostilità e odio. Unicamente intervenendo sull’infanzia” – prosegue la portavoce dell'associazione- “si può lavorare per estirpare questo storico rancore: lavorare per la Pace, dà un senso profondo alla nostra vita”.
Per i fondatori dell'Associazione quello compiuto dal Magnificat è un vero e proprio miracolo: per questo hanno deciso di usare le proprie risorse per sostenerlo, aiutati anche dal Conservatorio di Lugano e dal team di Villa Cagnola, Varese, che come ogni anno hanno messo a disposizione i propri spazi per le tappe del concerto.
L'iniziativa dell'Istituto
Magnificat non può non colpire e la mobilitazione di energie e di sinergie che si è creata intorno alla sua attività ne è la prova. Per chi ama la musica, il dialogo e la pace è senza dubbio uno spettacolo da non perdere.
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