I segreti della residenza di Novo-Ogarevo: ecco il bunker dello Zar

Sempre più isolato, Putin trascorre le giornate lontano dal Cremlino e in una fortezza dorata nella quale non vuole incontrare nessuno: ecco come ha deciso di vivere

I segreti della residenza di Novo-Ogarevo: ecco il bunker dello Zar

Chi è attento alla guerra in Ucraina sa che tutto viene manovrato dal Cremlino ma non solo da lì: Vladimir Putin, infatti, diventato sempre più paranoico, più che andare nel suo ufficio ama trascorrere gran parte del suo tempo rinchiuso nel suo bunker dorato nel quale limita gli incontri al minimo. Si tratta della tenuta ostiva nella località di Novo-Ogaryovo, sobborgo esclusivo frequentato da personaggi famosi e oligarchi poco fuori il centro di Mosca. Perché si parla di bunker? Perché non esce e accoglie le persone con il contagocce, praticamente si è auto-isolato come ai tempi del Covid.

La sua giornata tipo

Circondato da uno staff enorme che va dalle guardie del corpo a chi gli assaggia ogni tipologia di cibo per evitare il rischio di essere avvelenato, tiene ormai tutti a distanza. Si potrebbe chiamare "sindrome della capanna", come quella che ha afflitto milioni di persone nel mondo a causa di due anni di restrizioni e chiusure per la pandemia. No, Putin non ha quella sindrome ma un malessere peggiore, forse dovuto anche alle sue precarie condizioni di salute. Come ha spiegato il professor Mark Galeotti, docente di studi sull’Europa dell'Est all’University College London, al Daily Mail, Putin si alza tardi la mattina, va in palestra e fa una nuotata e poi si mette a lavorare. "Non si fida di Internet e insiste sui briefing cartacei", spiega il docente.

Perché non incontra nessuno

Dopo il resoconto della sua intelligence, lo Zar stabilisce con chi parlare e far contattare tramite video conferenza perché ormai evita, quando possibile, gli incontri dal vivo "poiché gli dà il controllo su ciò che sente e ciò che non sente". Ma non solo: come accaduto di recente con la direttrice della Banca Centrale, Elvira Nabiullina, contrariata sull'andamento dell'economia russa, Putin ha semplicemente premuto un tasto e messo fine alla conversazione. Un galantuomo. Dal vivo non potrebbe farlo. Anche altri generali e comandanti sono ormai considerati come umili sottoposti come nel caso di Gerasimov, Capo di Stato Maggiore, e del ministro della Difesa Shoigu, spesso trattati a pesci in faccia. "Gli attenti osservatori del Cremlino credono che Putin stia trascorrendo molto del suo tempo da solo, rimuginando sulla guerra e pensando alla strategia sul campo, il che è allarmante per la Russia perché la storia ci dice che questo è l'esatto opposto di ciò che dovrebbe fare", sottolinea Galeotti.

Il paragone con Hitler

Nella sua lunga intervista al quotidiano britannico, Galeotti ha paragonato Putin a Hitler ricordando il Fuhrer richiuso nel bunker di Berlino da dove impartiva gli ordini ai generali. In questo momento storico, il presidente russo ha lo stesso comportamento quotidano per i motivi sopra descritti e la paura di essere ucciso da un momento all'altro come rivelano numerosi fonti ed ex spie che lo conoscono molto da vicino. Putin è circondato "da spietati pragmatici. Se volesse bombardare la Nato, ci sarebbero persone che penserebbero: 'Giusto, il capo sta diventando troppo pericoloso', sottolinea il professore.

"Ciò che colpisce ora è quanto sembri isolato Putin - conclude - Non molti di quelli intorno a lui prenderebbero una pallottola per il presidente. Putin alla fine se ne andrà, e nessuno piangerà".

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