La regina Elisabetta alla parata finale del Giubileo di Platino

La regina Elisabetta si è affacciata di nuovo dal balcone di Buckingham Palace per concludere il Giubileo di Platino per i 70 anni di regno

La regina Elisabetta alla parata finale del Giubileo di Platino

La parata finale del Giubileo di Platino che celebra i 70 anni di regno della regina Elisabetta, la “Platinum Jubilee Pageant”, è stato un successo clamoroso che ha unito gli inglesi non solo sotto la Union Jack, ma soprattutto nel segno di Sua Maestà. Questi 4 giorni di festeggiamenti sono stati non solo il trionfo personale della donna e della sovrana, ma soprattutto del concetto di monarchia. La Corona ed Elisabetta II sono due emblemi dell’identità britannica che gli inglesi amano ancora e con forza. Prova ne è la folla oceanica che si è letteralmente riversata nelle strade in questi giorni. Abbiamo assistito a un evento storico che difficilmente si ripeterà (e di certo non a breve). Ma non per questo si è trattato di uno spettacolo malinconico. Al contrario: è stato un momento indimenticabile che verrà tramandato di generazione in generazione. Del resto, come ha detto il principe Carlo riferendosi alla madre, prima del “Platinum Party at the Palace”, lo scorso 4 giugno, “tu continui a fare la Storia”.

La Regina in verde

Al termine del "Platinum Jubilee Pageant" la regina Elisabetta si è affacciata di nuovo dal balcone di Buckingham Palace, come aveva già fatto lo scorso 2 giugno. Con lei William, Kate, i piccoli Cambridge, Carlo e Camilla. Nessun altro. Solo il cuore pulsante della royal famly, con i futuri re e le future regine consorti. Sua Maestà ha sfoggiato un abito verde acceso, colore simbolo di speranza nel futuro, un concetto espresso dalla Regina anche nel messaggio che accompagnava il suo nuovo ritratto ufficiale, diffuso subito prima del Trooping The Colour.

Per l’occasione la regina Elisabetta ha sfoggiato la Queen Victoria’s Bow Brooch, di grande valore simbolico. Si tratta di una spilla creata da Garrard nel 1858, ma non esistono foto o ritratti di Vittoria con questo gioiello. Tuttavia la regina Alexandra e la regina Mary la indossarono per le cerimonie d’incoronazione dei rispettivi consorti. La regina Elisabetta l’ha scelta per diversi eventi, anche per il funerale di Lady Diana. Come sempre tra i Windsor spiccava per la sua eleganza unica e impeccabileKate Middleton, che ha indossato un abito magenta di Alexander McQueen. Anche la piccola principessa Charlotte ha iniziato a farsi notare nel suo abito estivo di Amaia Kids Razorbill da 140 sterline.

Contrariamente a quanto ipotizzato da Omid Scobie, coautore di “Finding Freedom”, i duchi di Sussex erano assenti anche durante il “Platinum Jubilee Pageant". Il giornalista aveva dichiarato: “C’è la possibilità di una sorpresa alla fine del Giubileo, alla processione pubblica del 5 giugno. Si dice che la Regina guarderà su uno schermo a Buckingham Palace e poi uscirà solo alla fine. Secondo alcune voci Harry e Meghan saranno con lei…ci sono state indicazioni dal Palazzo in questo senso”. Harry e Meghan, invece, hanno rispettato fino all’ultimo la promessa fatta a Sua Maestà di mantenere il basso profilo.

Una parata per ricordare 70 anni di regno

La parata finale del Giubileo di Platino è partita da Whitehall, per poi dirigersi verso l’Admiralty Arch e il Mall fino ad arrivare al Queen Victoria Memorial, di fronte a Buckingham Palace. Suddivisa in 12 “capitoli” o atti, ha ripercorso i 70 anni di regno della regina Elisabetta, la sua vita come persona, indissolubilmente intrecciata con quella del Regno Unito. Sua Maestà ha attraversato quasi un secolo di Storia, vivendo in prima persona le più grandi tragedie, come i frangenti di felicità, benessere e progresso dell’intera umanità. Prima protagonista della sfilata è stata la Gold State Coach, la carrozza della Regina costruita nel 1762 e utilizzata per tutte le cerimonie di incoronazione da quella di Giorgio IV in poi.

Al passaggio di questo simbolo della monarchia, che la sovrana definì “scomodo”, tutta la royal family si è alzata in piedi in segno di rispetto. L’ultimo a riprendere posto è stato il principe Carlo, che ha seguito con lo sguardo la carrozza durante tutto il tragitto. La Gold State Coach è alla sua prima “uscita” pubblica dopo 20 anni: l’abbiamo vista sfilare l’ultima volta nel 2022, per il Giubileo d’Oro di Sua Maestà. Nella carrozza, naturalmente, non c’è la regina Elisabetta, ma un suo ologramma ripreso dai filmati della cerimonia di incoronazione. Idea molto originale per omaggiarla. La sovrana non ha partecipato direttamente alla fase conclusiva dei festeggiamenti, ma tutta la parata è permeata dalla sua presenza forte e vivida.

Tra le rappresentazioni più riuscite del “Platinum Jubilee Pageant” c’è stata “Il Drago e la Principessa”, messa in scena da un gruppo di artisti di Bristol. Il personaggio della principessa, naturalmente, rappresenta una giovane Elisabetta pronta a regnare, ad abbracciare il suo destino, incarnato dal drago. Quest’ultimo è anche emblema di potere e della saggezza che ogni sovrano dovrebbe possedere per regnare.

Matrimonio in stile Bollywood

Durante la parata il matrimonio della regina Elisabetta e del principe Filippo, avvenuto il 20 novembre 1947, è stato reinterpretato in chiave “bollywoodiana” da danzatori e danzatrici indiani. Il colore dominante era il rosso, colore tradizionale degli abiti da sposa in India. Un’altra rappresentazione originale e molto elegante, ma anche piena di significato. Attraverso il matrimonio di Sua Maestà, infatti, si è voluta ricordare l’unione dei Paesi che formano il Regno Unito e il Commonwealth. Piccola curiosità: l’India ottenne l’indipendenza dall’Inghilterra proprio il 15 agosto 1947, circa 3 mesi prima che Elisabetta e il duca di Edimburgo si sposassero.

Non sono mancati, poi, i riferimenti all’Africa. Infatti quando morì Giorgio VI, padre della sovrana, Elisabetta e il marito erano in Kenya. La coppia alloggiava al Treetops Lodge, un albergo adagiato sui rami di un immenso albero di fico. Filippo fu il primo a ricevere la notizia della morte del re. Dei testimoni lo videro mentre dava il tragico annuncio alla moglie e osservarono la coppia camminare e parlare a lungo. Molte ore dopo il segretario della sovrana le chiese con quale nome volesse regnare. La Regina rispose: “Con il mio, Elisabetta, naturalmente”.

A proposito di quel 6 febbraio 1952, il giorno in cui la principessa salì al trono, il cacciatore inglese Jim Corbett, che alloggiava al Treetops Lodge nello stesso frangente, disse: “Per la prima volta nella storia del mondo una giovane ragazza è salita su un albero un giorno come principessa e ne è scesa il giorno dopo come Regina”. La parata si è chiusa con la musica di Ed Sheeran, che ha cantato "Perfect" e con l'inno "God Save The Queen".

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