Riunione segretissima in videoconferenza dei ministri europei della Difesa, ma paradossalmente è stata proprio la difesa dell'incontro online a fare cilecca: approfittando della protezione colabrodo del meeting, un giovane giornalista olandese si è infatti inserito, facendosi beffa dei presenti.
Mentre discutevano di temi delicati e top secret, come operazioni di coordinamento di eserciti o armamenti vari ed eventuali, i ministri hanno visto spuntare improvvisamente l'immagine di un ragazzo con indosso una t-shirt nera, che ha educatamente salutato tutti, trattenendo a stento le risate per essere riuscito a bucare l''”impenetrabile” protezione della rete dell'Unione europea. I 27 rappresentanti dei paesi membri, che si stavano confrontando sulla revisione strategica della politica di sicurezza per il 2020, hanno dovuto assistere impotenti, loro malgrado, all'intrusione del giovane giornalista, che è riuscito addirittura a collegarsi in audio all'interno della videoconferenza. Non solo, dato che lo stesso ha anche richiamato l'attenzione di alcuni colleghi presenti all'interno dell'ufficio dal quale si stava connettendo per mostrare loro il successo del suo tentativo.
“Come stai?”, gli domanda l’alto rappresentante Ue Josep Borrell. “Io bene grazie, e tu?”, risponde il ragazzo col sorriso che va da un orecchio all'altro. “Lo sai che sei entrato all'interno di una conferenza segreta dell'Unione europea?”. “Si, si, mi dispiace. Sono un giornalista olandese. Mi dispiace per aver interrotto la vostra conferenza, vado via subito”, dice ancora l'intruso senza perdere mai l'espressione di scherno.“Sai che stai commettendo un reato?”, replica ancora Borrel. “Si, certo”, ammette il giornalista. “Ah, quindi lo sai?”, aggiunge l'alto rappresentante sconsolato. “Faresti bene ad andartene via in fretta prima che arrivi la polizia”.
Dopo la figura barbina in videoconferenza, la solida difesa dell'unione europea ha avviato un'indagine per risalire al nome del responsabile. Non è neppure la prima volta che si sono verificati problemi del genere.“Siamo sempre stati consapevoli e abbiamo avvertito che le videoconferenze sono vulnerabili dal punto di vista della sicurezza e questo è uno dei motivi per cui le videoconferenze non sono riunioni formali del Consiglio e non è possibile discutere questioni riservate”, hanno spiegato da Bruxelles. “A settembre di quest'anno il Segretariato generale del Consiglio ha proposto l'introduzione di un nuovo e più sicuro sistema di videoconferenza, che è attualmente all'esame degli Stati membri”.
Frattanto è emerso il nome del giovane giornalista olandese: si tratta di Daniel Verlaan. Il sito Rtl Nieuws si è assunto la responsabilità dell'accaduto: secondo la versione ufficiale Verlaan si sarebbe impossessato della password di un ministro per bucare il sistema.
“Questo ragazzo si è intrufolato in
videoconferenza alla riunione dell’ultimo Consiglio Europeo. L’Europa che dovrebbe difendere la nostra sicurezza informatica si dimostra un colabrodo. Mala tempora currunt!”, ha commentato Carlo Fidanza (Fdi) su Facebook.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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