La Spagna non ha ancora tirato il fiato. Il piccolo Julen, il bimbo di due anni precipitato in un pozzo la scorsa domenica, si trova ancora nelle viscere della terra. Da una settimana i soccorritori sono al lavoro per cercare di raggiungere il piccolo. Le operazioni, però, sono complesse: data l'apertura del pozzo, di soli 25 centimetri, gli uomini del soccorso non possono calarsi nel pozzo e hanno dovuto scavare due tunnel paralleli a quello principali.
Per ora, sono stati scavati 52 dei 71 metri che permetteranno di iniziare la fase di salvataggio a opera dei minatori ungheresi di Hunosa, che dovranno creare una galleria orizzontale, aiutati da una capsula metallica, che verrà calata da uno dei due tunnel scavati. Nella notte, gli scavi sono stati rallentati dalla presenza di una roccia molto spessa, a 18 metri di profondità, che ha reso più lento e difficile il lavoro delle trivelle: si prevedeva di arrivare almeno a 60 metri.
Il coordinatore del gruppo di soccorso, Angel Garcia, ha spiegato che, a causa delle difficoltà incontrate, sia per colpa del maltempo, che per il terreno formato da materiali difficili da perforare, il
piccolo Julen non potrà essere raggiunto prima di martedì. Da quando è caduto nel pozzo, profondo 100 metri, il bimbo non ha mai dato segnali di vita, ma la speranza di tutta la Spagna non si è ancora spenta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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