Un assedio portato avanti su due fronti per spazzar via la resistenza ucraina e mettere finalmente le mani su Kiev. La Russia è pronta a sferrare l'attacco finale per conquistare la capitale dell'Ucraina e mettere in un angolo Volodymyr Zelensky e i membri del suo governo.
I fronti caldi
Secondo quanto hanno riferito fonti del Pentagono citate dalla Cnn, l'esercito russo starebbe muovendosi verso Kiev da due diverse direzioni. Il primo fronte si muove da Est e si sta riposizionando intorno a Sumy. Si trova a circa 15 chilometri dal centro di Kiev, ovvero alla stesa distanza alla quale si trovava nelle ultime ore. L'altro si muove invece da nord, e al momento disterebbe tra i 20 e i 30 chilometri dal cuore della città.
Dopo giorni di sostanziale stallo, bisogna dunque segnalare un'avanzata del convoglio militare russo. A quanto pare, ha sottolineato l'Ansa, sarebbe stato "disperso" e redistribuito per tentare un accerchiamento della capitale da più fronti, a conferma di una evidente manovra a tenaglia. Nelle ultime ore, inoltre, un incontro tra Vladimir Putin e Alexander Lukashenko ha messo in allerta le autorità ucraine in merito ad un'imminente invasione delle forze di Minsk (che ha tuttavia smentito il presunto casus belli denunciato da Kiev di un bombardamento russo in Bielorussia sotto falsa bandiera).
Sotto attacco è finita per la prima volta anche Dnipro, terza città del Paese sul fiume omonimo, un centinaio di chilometri a nord della centrale nucleare di Zaporizhzhia, presa dai russi nei giorni scorsi e dove l'Aiea ha promesso "ispezioni fisiche", come a Chernobyl. Almeno tre le esplosioni segnalate - in una fabbrica di scarpe e vicino a un asilo nido e a un condominio - con una vittima accertata. Il fronte più caldo resta il Donbass, dove le milizie filo-russe hanno rivendicato la conquista di Volnovakha, località strategica a nord di Mariupol. Quest'ultima resta il grande obiettivo di Mosca per garantire ai separatisti uno sbocco sul mare. Secondo la Difesa russa, la città portuale è adesso completamente circondata, con "tutti i ponti distrutti". Attenzione anche a Odessa.
L'assedio continua
Insomma, quella che si pensava dovesse essere una guerra lampo potrebbe invece trasformarsi in un conflitto piuttosto duraturo. I segnali non mancano, a cominciare dall'ultimo via libera concesso da Mosca all'arruolamento in territorio ucraino di oltre 16.000 "volontari" provenienti soprattutto dal Medio Oriente. Tra questi, spiccano molti siriani che hanno chiesto di essere arruolati per combattere nel Donbass a fianco delle autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk.
Tornando a Kiev, quella che abbiamo sotto gli occhi è una città-fortezza sotto assedio.
La Cnn ha raccontato che cosa sta accadendo attorno alla capitale, dove i volontari e le autorità locali sono stati in grado di aiutare altre migliaia di persone a fuggire dai distretti più colpiti a nord e ad ovest. Nonostante gli evidenti problemi logistici, più di 22.000 persone sono state evacuate dai distretti di Vorzel, Hostomel, Bucha e Irpin, che hanno tutti visto vaste distruzioni e si trovano senza elettricità e acqua.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.