Il Ministero della Difesa russo ha pubblicato le immagini del primo volo del drone super-pesante Hunter. L’ala volante, ufficialmente designata come Udarno-Razvedyvatelnyi Bespilotnyi Kompleks o URBK, è decollata da una base non identificata volando per circa venti minuti ad un'altitudine di 600 metri. Mosca investe da anni copiosi fondi nella tecnologia UCAV. Ipotesi su un possibile contributo iraniano legato alla vicenda RQ-170 Sentinel.
Russia, drone di sesta generazione S-70 Hunter/С-70 Охотник
Il 24 gennaio scorso, Mosca ha svelato la prima immagine del drone di sesta generazione. L’unica foto esistente del drone Hunter, denominato Okhotnik-B, era stata diffusa il 30 luglio del 2017 dal sito paralay.iboards.ru. Si trattava di una diapositiva informativa a bassa risoluzione del Ministero della Difesa russo.
I russi definiscono l' Hunter come un drone super-pesante d'assalto di sesta generazione. L’UCAV sviluppato dalla Sukhoi ha volato per la prima volta pochi giorni fa, con fase di progettazione iniziata nel 2011. In base ai pochi dettagli fino ad oggi diramati, l’Hunter dovrebbe essere un drone subsonico a bassa osservabilità da venti tonnellate in sviluppo dall’ottobre del 2011. Ignoriamo avionica, radar e sistemi di guerra elettronica. Il disegno ad ala volante si ispira vagamente all’X-47B della Northrop Grumman, al drone da ricognizione stealth RQ-170 della Lockheed Martin ed all’X-45C Phantom Ray della Boeing. Il prototipo, dalle notevoli dimensioni considerando anche il carrello, potrebbe essere equipaggiato con un propulsore Klimov RD-33 modificato. La variante RD-5000B equipaggia l'UCAV Skat della MiG. Qualora entrasse in produzione seriale, il drone Hunter dovrebbe essere equipaggiato con il Saturn Izdeliye 30 del Su-57, ancora in via di sviluppo. La velocità massima stimata dell'ala volante della Sukhoi è di 800 km/h. Secondo TASS, le attività di verifica funzionale a terra dei sistemi e sottosistemi sul velivolo Hunter-A si sono svolte nel 2014. Le prove di volo si stanno svolgendo presso il Chkalov Aviation Plant di Novosibirsk, nel sud-ovest della Siberia. Il drone Hunter è stato progettato per imporre il dominio aereo in profondità in contesti di ultima generazione ad alta densità e la ricognizione persistente. Mosca identifica l’UCAV come un velivolo di sesta generazione realizzato con materiali compositi e rivestimento radar assorbente. Il drone Hunter sfrutterebbe il know-how acquisito dai russi con il sistema Skat ed il Su-57. La sua autonomia stimata è di seimila km con carico utile interno di due tonnellate. Tra i primi distemi d'arma associati all'S-70 figura il missile da crociera stealth Kh-59MK2, modificato espressamente per il trasporto interno nelle piattaforme a bassa osservabilità.
Drone d’assalto Hunter: la nostra analisi
Noi analizziamo quello che i russi vogliono mostrarci
Il nome dell'UCAV
Fino a pochi mesi fa Mosca utilizzava il termine Охотник per definire il prototipo del futuro caccia di sesta generazione con equipaggio umano. Tale nome associato al numero S-70 è stato poi utilizzato per l’ala volante sviluppata dalla Sukhoi con capacità aria-aria. Il drone immortalato nel video porta il codice 071.
Il disegno dell'UCAV
Oltre alle due sonde per la raccolta dei dati di volo installate temporaneamente sul bordo anteriore delle ali, il drone Hunter mostrato in video sembrerebbe essere identico (configurazione del carrello, prese d'aria, propulsione) a quello svelato in foto lo scorso gennaio.
La principale missione del drone Hunter
Mosca concepisce l'S-70 Hunter come un drone d'assalto a basso costo da utilizzare nella prima ondata. Una piattaforma sacrificabile ed economicamente sostenibile che dovrà operare in profondità nello spazio aereo nemico in missioni di ricognizione ed attacco. Tuttavia il valore tattico del drone si valuterà in fase di produzione su larga scala. Soltanto il costo finale dell'Hunter decreterà il suo successo ed il suo reale impiego. L'economia russa ha già ridimensionato fortemente le flotte Su-57 e T-14 rispetto a quanto inizialmente previsto.
La propulsione
Il drone Hunter era stato inizialmente concepito per essere equipaggiato con due motori a reazione. Tra le proposte rimaste sulla carta, una configurazione con due ventole di sollevamento su ogni ala e stabilizzatori verticali. L'UCAV mostrato prima in foto e poi nel video di poche ore fa è chiaramente equipaggiato con un solo motore. Avevamo ipotizzato che l’S-70, almeno in questa fase ed in attesa che fosse disponibile il Saturn Izdeliye 30, avesse ricevuto un propulsore Klimov RD-33/RD-5000B che equipaggia il drone Skat della MiG. Tuttavia quello mostrato sembrerebbe essere un propulsore da caccia a grandezza naturale. In sintesi: il drone potrebbe sfruttare il post bruciatore che, inevitabilmente, comprometterebbe gravemente la sua firma termica. Le strutture composite ridurrebbero la sezione radar equivalente dell'UCAV, mentre il motore potrebbe essere equipaggiato con un sistema di controllo della temperatura di scarico per minimizzare la firma termica. Lo scorso gennaio, Mosca svelò al mondo la prima immagine del drone di sesta generazione. I dubbi sulla configurazione della sezione posteriore del drone restano, considerando che si tratta di una piattaforma a bassa osservabilità concepita per operare in un ambiente nemico di ultima generazione. Ribadiamo ancora una volta che quello mostrato è un prototipo. Secondo i dati in nostro possesso dovrebbe essere il terzo drone della serie Охотник. Questo è quello che vogliono mostrarci i russi, ma quella configurazione posteriore non sembrerebbe implementare caratteristiche per disperdere e deviare il flusso d’aria calda del reattore. Una configurazione che palesa, chiaramente, delle criticità sotto l'aspetto della firma radar ed infrarossa. Strana, infine, quella configurazione dei comandi di volo e dei flap. Serviranno anni tra riprogettazione, sviluppo software ed architettura data-link e miliardi di dollari per rendere l'Hunter operativo.
Droni Hunter e caccia Su-57: il programma Loyal Wingmen di Mosca
Lo scorso gennaio, su Twitter è trapelata una foto che immortala un Su-57 in livrea digitale, numero di serie 53, con un particolare stemma che ritrae un UCAV che vola con la piattaforma di quinta generazione dalla Sukhoi. Il fulmine tra i due velivoli è un simbolo universalmente utilizzato per mostrare la connessione elettronica e condivisione dei dati tra due o più piattaforme.
Sappiamo che nel prototipo T-50-3 (solitamente schierato nel centro di prova di Akhtubinsk) è stato installato in configurazione ridotta il radar AESA N036 Byelka. Il programma Loyal Wingmen prevede formazioni miste composte da piattaforme autonome senza pilota ed equipaggi umani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.