La Russia realizzerà uno scudo anti-asteroide per salvare il nostro pianeta

Mosca realizzerà infatti uno scudo nucleare capace - si spera - di deviare eventuali corpi celesti lanciati come biglie interstellari impazzite verso il nostro pianeta

La Russia realizzerà uno scudo anti-asteroide per salvare il nostro pianeta

Se mai la Terra verrà veramente minacciata dall'impatto di un asteroide, come nel celebre film Armageddon, a salvare l'umanità potrebbe essere (in gran parte) la Russia. Mosca realizzerà infatti uno scudo nucleare capace - si spera - di deviare eventuali corpi celesti lanciati come biglie interstellari impazzite verso il nostro pianeta. Un compito di grande responsabilità, che si inserisce però in una cornice di pesanti tagli al programma spaziale russo. Che verrà dunque profondamente limitato nelle sue ambizioni. Ma prima le buone notizie.

Il Central Machine Building Research Institute del Roscosmos, l'ente spaziale russo, ha raccontato alla Tass che la comunità scientifica internazionale ha chiesto alla Russia di occuparsi del sistema di interdizione stellare in caso di minaccia esterna. Il progetto è noto, si chiama NEOShield, e fa parte di Horizon 2020, il programma d'investimento scientifico a lungo termine dell'Unione Europea. Nel consorzio sono presenti diversi paesi dell'Ue con vari 'asset' nazionali (c'è anche l'Italia con l'Istituto Nazionale di Astrofisica). Siccome però di potenze nucleari in grado di bloccare un agglomerato roccioso lanciato verso la Terra non ce ne sono tante in giro, la Russia è stata invitata a partecipare alla 'missionè. L'idea, spiegano gli esperti del Central Machine Building Research Institute, è quella di intercettare l'asteroide nello "spazio profondo" ma non colpirlo direttamente con un missile, che ne provocherebbe la frantumazione, bensì, per mezzo di "un'esplosione nucleare", deviarne la "traiettoria" verso una rotta sicura. Trama appunto da film di fantascienza.

Quella con l'Ue - attraverso l'Esa - potrebbe però diventare una partecipazione ben più solida e strutturata, visto che la Roscosmos ha di recente annunciato di non poter inviare satelliti sulla Luna e su Marte - le missioni più ambite del programma spaziale russo - a meno che l'Esa "non decida di partecipare". Insomma, dopo l'addio alle missioni Star Wars - una base lunare completa di cosmodromo - annunciato prima di Capodanno, a cadere sotto i colpi della scure (causa crisi) sono anche i progetti più 'semplicì.

Il nuovo piano per la decade 2016-2025, che ancora deve essere approvato dal governo, ha ridotto il numero dei satelliti da 95 a 70 e prevede anche una sforbiciata agli investimenti nel programma spaziale della Stazione Internazionale.

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