La Russia risveglia tre satelliti Kosmos

Per la Russia, i satelliti Kosmos sono dimostratori tecnologici. Il Pentagono teme un qualche tipo d'arma orbitale

La Russia risveglia tre satelliti Kosmos

Tre satelliti lanciati in orbita bassa dalla Russia tra il 2013 ed il 2015 sono stati riattivati, modificando drasticamente le loro orbite e dimostrando un raro grado di manovrabilità per asset di tali dimensioni. Il 20 aprile scorso, il satelliti Kosmos-2504, ha modificato la sua orbita per avvicinarsi alla carcassa di un satellite cinese colpito da un missile nel 2007. Stati Uniti, Russia e Cina sono le uniche nazioni al mondo con sistemi d’arma counterspace. Gli asset ASAT, Anti-satellite weapons, mirano alla paralisi delle capacità (intelligence, navigazione e comunicazione) fondamentali per le operazioni militari e le infrastrutture civili.

La reale missione dei satelliti Kosmos-2491, Kosmos-2499 e Kosmos-2504 è classificata. Potrebbero essere dei dimostratori tecnologici o precursori dei sistemi d’arma orbitali. Mosca ha sempre garantito sullo scopo pacifico dei satelliti altamente manovrabili. Dal 2014 al 2016, i tre satelliti russi hanno manovrato verso specifici bersagli, avvicinandosi agli stadi dei razzi che li hanno trasportati in orbita. I tre satelliti sarebbero quindi in grado di modificare la propria orbita per scansionare, riparare, modificare o smantellare gli altri sistemi nello spazio. E’ una procedura nota come rendezvous and proximity.

L'Agenzia spaziale russa ha lanciato Kosmos-2491 nel 2013 con altri tre satelliti per le comunicazioni. Scoperto dagli osservatori occidentali, Kosmos-2491 è stato collocato in orbita morta ed inizialmente considerato come detrito spaziale fino alla sua attivazione avvenuta alla fine del 2014.

Kosmos-2499 ha manovrato diverse volte nella primavera dello scorso anno, restando inattivo fino a marzo. Kosmos-2504, in orbita morta per quasi due anni, si è attivato poche settimane fa per avvicinarsi a ciò che resta del satellite cinese colpito. Così come rilevato sul Daily Beast, la strategia di mantenere i satelliti di manovra in orbita morta, facendo credere siano detriti, è evidente.

Gli Stati Uniti, gestiscono due piattaforme X-37B altamente manovrabili. L’ultima missione si è conclusa due settimane fa dopo 718 giorni in orbita bassa. Per l’Air Force, i due X-37B sono dimostratori sperimentali pacifici.

X-37B

L’otto maggio scorso, l’X-37B è atterrato presso il Kennedy Space Center della NASA, in Florida. L’ex struttura adibita al lancio dello shuttle è gestita con l’Air Force. In orbita bassa per 718 giorni, parte della missione dell’X-37B è coperta da segreto militare. Lanciato da un razzo Atlas V il 20 maggio del 2015 dal Launch Complex 41, a Cape Canaveral, l’esatto carico utile trasportato a bordo resta ignoto. E’ il quarto volo spaziale del programma Orbital Test Vehicle. L’X-37B, simile all'X-20 Dynasoar, è un banco di prova per testare le nuove tecnologie, progettato per orbitare attorno alla terra su orbite non sincronizzate con il sole. Secondo i dati ufficiali della Boeing, l’X-37B opera nella bassa orbita terrestre, tra i 177 e gli 800 chilometri sopra il pianeta. L’X-37B è una piattaforma riutilizzabile automatizzata lunga un quarto delle dimensioni di una navetta standard della NASA. Nella precedente missione, è rimasta in orbita per 675 giorni. Nel 2015, il Dipartimento della Difesa rivelò alcuni dettagli sulle missioni dell’X-37B. Secondo l’Air Force, la piattaforma ha testato dei sistemi di propulsione sperimentali, come quella elettrica e la durata dei vari materiali nell’ambiente spaziale. Il vantaggio di utilizzare la propulsione elettrica è evidente, considerando che lo xeno pesa molto meno della tradizionale idrazina. Tuttavia, tali esperimenti e test rappresentano soltanto una minima parte delle missioni condotte dall’X-37B. Probabilmente, la piattaforma si colloca in un preciso asset del National Reconaissance Office. La missione NRO è progettare, costruire, lanciare e mantenere in servizio i satelliti dell’intelligence americana. L’X-37B è un drone trasportato in orbita da un razzo che atterra come un aereo normale. Le sue dimensioni non consentono di trasportare alcun operatore umano a bordo (capacità integrata nell'X-37C), ma possiede un vano di carico appena sufficiente per trasportare un piccolo satellite. Ha un'apertura alare di 4,6 metri ed al momento del lancio pesa 4,990kg. Queste sono le uniche informazioni disponibili, il resto è classificato. Il programma X è al servizio delle agenzie federali degli Stati Uniti. La prima missione ufficiale è stata lanciata il 22 aprile del 2010 e si è conclusa il tre dicembre dello stesso anno. La seconda si è svolta dal 5 marzo del 2011 al 16 giugno del 2012. La terza, dall’11 dicembre del 2012 al 17 ottobre del 2014.

L’Air Force avrebbe condotto almeno tre operazioni segrete con la piattaforma X-37B.

Nella foto ODIN, Orbital Defense Initiative, stazione KBOM del videogioco Call of Duty: Ghosts, sviluppato da Infinity Ward, Raven Software e Neversoft e pubblicato da Activision nel novembre del 2013.

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