Paul Manafort, l'uomo al vertice della prima parte della campagna elettorale che ha portato Donald Trump a divenire presidente degli Stati Uniti d'America, ha dichiarato di non aver mai incontrato di persona Julian Assange. Il Russiagate continua a tenere banco negli States, ma il retroscena rivelato dal Guardian, quello che riguarda appunto dei presunti summit avvenuti tra i due, non è stato confermato da chi avrebbe avuto un ruolo in questa vicenda
Manafort, nello specifico, è stato tirato in ballo per aver parlato con il fondatore di Wikileaks prima che le mail del quartiere generale degli asinelli divenissero di pubblico dominio. La supposizione, insomma, riguarda un possibile ordine fatto partire da un altro quartier generale, quello di Trump. L'ex responsabile della campaign è stato piuttosto esplicito: "E' totalmente falso". Nella ricostruzione del quotidiano citato, insomma, non ci sarebbe nulla di vero. Ma cosa si sarebbero detti Manafort e Assange? E quando avrebbero avuto modo di accordarsi? Secondo quanto si legge sul giornale britannico, Assange e l'ex stratega di The Donald si sarebbero visti tre volte. Almeno uno di questi meeting si sarebbe tenuto all'interno dell'ambasciata londinese dell'Ecuador.
A fare da sfondo alla vicenda, quello che qualcuno ha definito il "patto Trump - Assange", cioè la presunta sintonia esistente tra l'inquilino della Casa Bianca e il programmatore e giornalista australiano.
Vale la pena sottolineare che Manafort è tra gli esponenti indagati dal procuratore Mueller nella macro-inchiesta relativa alle ormai note. e ancora tutte da provare, "interferenze" dei russi, di Mosca e di Putin, che dir si voglia, sulle elezioni americane del 2016.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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