Arriva un'altra scossa all'interno del Consiglio di Sicurezza Nazionale di Donald Trump: K.T. McFarland, la vice consigliera per la Sicurezza, lascerà l'incarico e la Casa Bianca.
All'ex commentatrice televisiva di Fox News è stata offerta la posizione di ambasciatrice a Singapore, secondo quanto anticipato a Reuters da un funzionario statunitense. McFarland, che è stata una delle prime persone assunte da Trump quando è stato eletto ed era molto apprezzata dal presidente, avrebbe inizialmente opposto resistenza alla rimozione dall'incarico, ma poi accettato la nuova mansione di ambasciatrice. Secondo i media americani, ora l'amministrazione Trump aspetterebbe solo l'approvazione di Singapore per rendere ufficiale il riassegnamento.
La svolta interventista di Trump
La notizia dell'allontanamento del vice consigliere per la Sicurezza arriva alla fine di una settimana molto movimentata dal punto di vista della polica estera. Prima l'attacco missilistico alla base militare siriana di Sharyat, poi lo spostamento della portaerei Carl Vinson con il suo gruppo d’attacco verso la Corea del Nord, e infine la defenestrazione di Steve Bannon, il capo stratega della Casa Bianca, dal Consiglio per la Sicurezza nazionale.
La presa di distanza da Flynn
L'ex analista di Fox News era stata nominata da Mike Flynn, ex consigliere alla Sicurezza del presidente, costretto a dimettersi lo scorso 13 febbraio a causa dei suoi contatti con l'ambasciatore russo Sergey Kislyak durante la campagna elettorale di Trump, svelati nell'ambito dell'inchiesta Russiagate. L'allontanamento di McFarland, quindi, rappresenterebbe un ulteriore tentativo di depoliticizzare il Consiglio e di allontare l'amministrazione Trump da ogni connessione con Flynn.
Se confermata, questa mossa darà la possibilità a H.R. McMaster, il nuovo consigliere per la Sicurezza, di scegliere il proprio vice e di rafforzare la sua influenza nella guida della politica estera e di sicurezza del presidente. Lo stesso allontanamento di Steve Bannon, che secondo voci di corridoio aveva ingaggiato una lotta interna con il genero di Trump Jared Kushner, era stato incoraggiato dal generale in pensione McMaster.
La faida interna tra Bannon e Kushner
Tuttavia, sabato, un funzionario di grado elevato dell'amministrazione ha rivelato che Bannon e Kushner hanno accettato di "seppellire l'ascia di guerra" e mettere fine alle lotte intestine. Tuttavia, altri hanno suggerito, invece, che il ruolo di Reince Priebus di capo dello staff della Casa Bianca potrebbe essere a rischio se non si dimostrasse in grado di fermare la faida interna.
A tal proposito è arrivata la smentita della Casa Bianca sulle voci sempre più insistenti di un rimpasto dell'amministrazione presidenziale, dopo l'uscita del capo della strategia Steve Bannon dal Consiglio di sicurezza nazionale, e di uno scontro intestino nell'amministrazione trae gli esponenti del movimento di "destra alternativa" di Bannon e l'"ala globalista" di Jared Kushner.
Il secondo portavoce della Casa Bianca, Lindsay Walters, ha smentito le voci secondo cui Trump intenderebbe rimpiazzare Bannon e il capo dello staff della Casa Bianca, Reince Priebus. "Ancora una volta, siamo di fronte a una storia completamente falsa fatta circolare per distrarre dai successi di questa amministrazione - ha detto Walters -. La nomina del presidente per la Corte Suprema è stata confermata oggi, abbiamo ospitato diversi leader stranieri questa settimana e il presidente ha assunto una iniziativa militare decisa contro la Siria la notte scorsa. L'unica cosa che intendiamo cambiare sono i meccanismi di funzionamento di Washington, per promuovere più aggressivamente l'agenda politica presidenziale".
Le voci in merito ai dissidi tra Bannon e i "globalisti", non solo Kushner, ma anche il direttore del Consiglio economico nazionale Gary Cohn e il vice-consigliere per la sicurezza
nazionale Dina Powell, si fanno però sempre più insistenti: Bannon è stato oggetto di diverse fughe di informazioni ostili nei giorni scorsi, che riferiscono di sue sfuriate e pesanti insulti rivolti al genero del presidente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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