Al termine di una giornata in cui sono cadute le prime teste al numero 10 di Downing Street, il primo ministro conservatore britannico Theresa May, uscita molto indebolita dal voto di giovedì (senza maggioranza assoluta e con 12 deputati in meno rispetto al 2015) ha raggiunto "un accordo" con gli unionisti nordirlandesi del Dup, forti di 10 seggi, per formare un governo di colazione che avrà una maggioranza risicatissima di soli 2 voti, 328 su 650. Lo ha reso noto un portavoce di Downing Street.
Dopo che i conservatori hanno perso la maggioranza nelle elezioni generali, i due capi dello staff di Theresa May, Nick Timothy e Fiona Hill, si sono dimessi su richiesta della Prima Ministra in persona.
A riferire la notizia sono stati i media inglesi. Secondo l'Independent, le dimissioni sono state chieste direttamente dal primo ministro dopo le forti pressioni arrivate dall'interno del suo partito perché i due fossero rimossi dai loro incarichi, in quanto avrebbero potuto mettere a rischio la sua leadership.
Secondo una fonte autorevole dei Tories, riportata dalla Bbc, la May aveva ricevuto un ultimatum: licenziare i suoi consiglieri responsabili di avere realizzato "il peggior manifesto della storia" come test per dimostrare che qualcosa è cambiato dopo il voto, altrimenti non è detto che lunedì prossimo otterrà l'appoggio di tutti per varare il suo governo.
Nick Timothy, uno dei due influenti e odiati consiglieri della May che ha lasciato il suo incarico, ha scritto una nota in cui si è assunto la responsabilità del contestato manifesto elettorale della May. Ma ha anche aggiunto: "continuo a pensare che quel manifesto costituisca un onesto e forte programma di governo".
Il consigliere di Downing street ha polemizzato con gli articoli dei giornali, definiti "bizzarri", sul suo ruolo nella stesura del manifesto elettorale che riguarda l'inclusione. "Tema - ha aggiunto Timothy - che è stato soggetto a molti mesi di lavoro a Whitehall, e non è un mio progetto personale".
Molto più stringato e secco il congedo di Fiona Hill: "È stato un piacere servire il governo e lavorare con un così eccellente primo ministro. Non ho dubbi che Theresa May continuerà a servire e lavorare duro come primo ministro e lo farà in maniera brillante".
L'attacco a Hill e Timothy da parte di ambienti conservatori fin dalle prime ore successive al voto, si era concretizzato in una lunga dichiarazione di Katie Perrior, ex direttore della comunicazione di Downing street che accusava i due di avere un approccio "scortese, infantile e abusivo".
Non pochi deputati conservatori avevano chiesto un cambio di passo della May, a cominciare dall'allontanamento dei due potenti consiglieri che hanno di fatto guidato la campagna elettorale del primo ministro. Campagna disastrosa considerando che la May aveva deciso di chiamare i cittadini britannici alle urne per rafforzare la sua maggioranza in vista di Brexit e si è trovata invece a perdere consensi e seggi.
Perrior, ha detto al Times che "non potrò mai capire e come ha fatto Theresa May a perdonare il loro comportamento, chiudendo gli occhi e non capendo quanto distruttivi potessero essere. Mi ha sempre sconvolto il modo in cui due persone, mai elette da nessuno, potessero mancare tanto di rispetto ai membri del gabinetto. Non li ho mai odiati, ma sono dispiaciuta per come hanno misurato il loro successo sulla base di quanti nemici si fossero fatti".
L'ex portavoce del governo racconta al
Guardian di una "atmosfera di paura" durante le riunioni del mattino con Timothy e Hill e aggiunge che i due consiglieri di May "inviavano sms ingiuriosi e aggressivi anche agli stessi membri del governo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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