Sinai, dal cielo bombe sul jihad. "Una settimana fa la minaccia"

Dopo la strage raid dell'aviazione. Abitanti ai media: "Temevamo un attacco"

Sinai, dal cielo bombe sul jihad. "Una settimana fa la minaccia"

Temevano un attacco e per questo avevano chiuso la strada che passava vicino alla moschea del villaggio di Rawda, dove ieri un gruppo di militanti del Sinai ha messo a segno l'attacco più violento che l'Egitto moderno ricordi.

Le vittime della follia sono all'ultimo conto 305, tra di loro 27 bambini e decine i feriti. Ed è il quotidiano indipendente egiziano Mada Masr a provare a scavare più a fondo, raccontando con fonti proprie di una comunità che temevano un attacco imminente. Almeno da una settimana, da quando i militanti islamisti che scorrazzano nel Sinai gli avevano intimato di porre fine ai rituali sufi che si tenevano vicino alla moschea, perché la "via mistica" è per i più intransigenti un'apostasia che non merita cittadinanza nell'Islam.

Avevano ragione a temere gli abitanti del villaggio nel Sinai, non lontano da El Arish. La minaccia è divenuta realtà e oggi l'Egitto piange centinaia di vite spezzate, in un area del Paese che da anni è al centro di operazioni anti-terrorismo e dove le notizie di soldati, poliziotti e civili uccisi sono tanto quotidiane da spuntare di rado sulle pagine della stampa internazionale.

All'indomani del sanguinoso attacco, il Paese si risveglia in stato di lutto nazionale, ascoltando le notizie che parlano di un'operazione aerea che ha distrutto un certo numero di veicoli che secondo le forze armate sono dei terroristi coinvolti nei fatti e il presidente Al Sisi promettere una "risposta brutale".

Intanto tutte le anime dell'Egitto si stringono in un solo, enorme cordoglio. "La Chiesa rende omaggio ai martiri della patria - dice papa Tawadros, leader della comunità copta -. L’Egitto resterà una fortezza inespugnabile che vincerà tutti i nemici". E da twitter arrivano anche le parole del vescovo Angaelos, della diocesi di Londra.

"Le campane rintoccheranno in tutto l'Egitto alle dodici di oggi per esprimere condoglianze e solidarietà alla comunità musulmana. Individui diversi, diverse comunità, diverse fedi... la stessa insensata distruzione e dolore".

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