Un solo uomo dietro gli attacchi jihadisti di Bruxelles e di Parigi

Per fonti legate all'inchiesta un belga di origini marocchine coordinò dalla Siria

Un solo uomo dietro gli attacchi jihadisti di Bruxelles e di Parigi

Sono fonti riservate che arrivano da chi ha in mano l'inchiesta quelle che a Le Monde confermano il coinvolgimento di un giovane veterano della jihad nell'attentato all'aeroporto di Bruxelles, ma anche negli attacchi parigini.

Se già nel giugno di quest'anno si parlava infatti di Oussama Ahmad Atar, conosciuto con il nome di battaglia di Abu Ahmad, come di un "mentore" per i fratelli El Bakraoui, che allo Zaventem si fecero esplodere, ora nuove informazioni parlano di un ruolo forse ancora più rilevante per il 32enne belga di origini marocchine.

Dietro agli attacchi del 13 novembre 2015 e del 22 marzo 2016 ci sarebbe proprio il volto di Atar, che sarebbe entrato in contatto con Abu Bakr al Baghdadi, prima che divenisse il "Califfo" dello Stato islamico, quando si trovavano entrambi a Camp Bucca, una delle prigioni americane in Iraq, da molti considerata "l'università dei

jihadisti".

Atar avrebbe agito dalla Siria, per preparare l'attacco a Bruxelles e per ingaggiare due dei kamikaze che entrarono in azione a Parigi, gli iracheni che si fecero saltare in aria all'esterno dello Stade de France.

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