Sonda pronta all’impatto: cosa succede nello Spazio

Tra poche ore avverrà l'impatto tra la sonda Dart e un asteroide: l'esperimento, mai provato in passato, cercherà di cambiare la traiettoria del corpo celeste. Ecco cosa sta per succedere e qual è l'obiettivo della missione

Sonda pronta all’impatto: cosa succede nello Spazio

Ancora poche ore e per la prima volta nella storia l'uomo proverà a deviare il corso di un asteroide: la sonda Dart (Double Asteroid Redirection Test) della Nasa impatterà con Dimorphos all'1.14 ore italiane della notte del 27 settembre. Il test mai effettuato prima servirà a capire se si riuscirà a far cambiare traiettoria al corpo celeste ed essere in grado di difendere la Terra se mai dovesse verificarsi l'evenienza di essere un bersaglio diretto. Senza creare allarmismi, l'asterodie è lontano 12 milioni di chilometri da noi e non corriamo alcun pericolo.

L'obiettivo

Come abbiamo visto sul Giornale.it, all'incredibile velocità di 24mila chilometri orari, la sonda si scaglierà contro l'ammasso celeste per capire se e in che modo se ne potrà deviare la traiettoria. A partecipare alla missione ci sarà anche LiciaCube, ossia un "Cubesat Leggero Italiano per Immagini di Asteroidi" che proverà a filmare il momento in cui avverrà l'impatto. Un evento del genere sarà seguito anche dagli "occhi" del telescopio Webb che di recente ha inviato immagini inedite di Nettuno e di Hubble. Non si sa, però, cosa potranno filmare esattamente dal momento che sono chiamati a un compito ben diverso rispetto a quello abituale: dai pianeti, fermi", all'asteroide che viaggia a velocità altissima.

Dove avverrà l'impatto

La sonda, costata circa 330 milioni di dollari (300 milioni di sterline) come riportato dal The Guardian, dovrebbe impattare frontalmente all'altezza di 11 milioni di chilometri sopra l'Oceano Indiano. L'impatto, a quasi sette chilometri al secondo, spazzerà via la sonda dal peso di circa 500 kg. "Quello che vogliamo fare è usare quanta più energia possibile da Dart per spostare l'asteroide", ha dichiarato il prof. Alan Fitzsimmons, astronomo e membro della squadra investigativa della Nasa Dart presso la Queen's University di Belfast. Con i telescopi che scansionano costantemente i cieli, gli scienziati sperano di avere un po' di tempo se un asteroide dovesse mai rappresentare una grave minaccia.

La missione Dart è stata pianificata in modo tale da non creare alcuna problematica con l'orbita terrestre: la roccia, larga 160 metri, ruota attorno a un altro asteroide più grande chiamato Didymos. Quando avverrà lo scontro, l'impatto non farà altro che sollevare una nuvola di detriti e rallentare la corsa di Dimorphos. Come ricorda Repubblica, i rilievi scientifici daranno i loro risultanti nel corso dei prossimi mesi tramite le immagini che riusciranno a essere catturate. Tra i nuovi telescopi ce n'è uno installato presso il "Turkana Basin Institute" nel nord del Kenya progettato per catturare l'esatto momento dell'impatto e la nuvola di polvere provocata da Dart. La quantità di detriti dipenderà dalla forza con cui avverrà l'impatto e dal tipo di roccia di cui è composto il Dimorphos. "La missione principale è un test di difesa planetaria ma allo stesso tempo possiamo imparare molto sull'asteroide", hanno spiegato alcuni esperti.

Gli astronomi seguono attualmente il percorso di circa 30mila asteroidi e comete che passano vicino all'orbita terrestre.

È bene sottolineare che nessuno di questi, nemmeno quelli più grandi e di dimensioni paragonabili all'asteroide largo alcuni chilometri che ha contribuito all'estinzione dei dinosauri circa 66 milioni di anni fa, colpirà la Terra nei prossimi duecento anni: almeno da questo punto di vista, possiamo dormire sonni tranquilli.

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