South Carolina, agente arrestato: ha sparato alle spalle a un nero

Le immagini mostrano il poliziotto che spara ripetutamente contro l’uomo in fuga e apparentemente disarmato. Adesso è stato incriminato per omicidio e licenziato

South Carolina, agente arrestato: ha sparato alle spalle a un nero

L'incubo di Ferguson torna a pesare sugli Stati Uniti. Un nuovo episodio di violenze travolge un poliziotto bianco che ha ammazzato un afroamericano sparandogli alle spalle. È accaduto a North Charleston, in South Carolina, dove l’agente Michael Thomas Slager è stato incriminato (e licenziato) per l’omicidio di Walter L. Scott dopo un diverbio per una violazione stradale lo scorso sabato.

A "incastrarlo" l'agente è stato un video registrato con un telefonino postato dal New York Times sul proprio sito. Le immagini mostrano il poliziotto che spara ripetutamente contro l’uomo in fuga e apparentemente disarmato, colpendolo a morte. L’agente Slager aveva dichiarato di aver agito perché temeva per la sua stessa incolumità. Aveva fermato Scott alla guida di una Mercedes perché aveva un fanalino rotto. Ne era scaturito un diverbio durante il quale, stando alle dichiarazioni dell’agente, l’automobilista avrebbe tentato (non è chiaro se riuscendoci) ad appropriarsi del suo taser.

Il video ha fatto scattare l’incriminazione. "Slager ha preso una decisione sbagliata - ha spiegato il sindaco di North Charleston, Keith Summey, in conferenza stampa - quando si ha torto, si ha torto". L’accaduto passa adesso al vaglio delle autorità federali.

L’episodio riporta alta l’attenzione sull’operato della polizia americana nei confronti di cittadini afroamericani e le tensioni non accennano a placarsi dopo mesi di proteste seguite al caso di Ferguson, in Missouri, dove lo scorso agosto l’agente Darren Wilson, bianco, sparò contro il 18enne Michael Brown uccidendolo. Le autorità federali hanno deciso di non procedere contro Wilson, in quanto hanno ritenuto che non vi siano prove inconfutabili secondo cui Brown avesse le mani alzate nel momento in cui l’agente ha aperto il fuoco contro di lui. La decisione è stata poi confermata anche dal dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.

Un rapporto commissionato per indagare sull’atteggiamento della polizia a Ferguson ha messo in evidenza un diffuso atteggiamento discriminatorio e la condanna del presidente Barack Obama in persona. Ne sono scaturite dimissioni eccellenti, ma è chiaro che in tutto il Paese le tensioni non accennano a placarsi.

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