Spuntano nuove indiscrezioni sulla strage dello Sri Lanka. Oltre quattro mesi fa le autorità cingalesi sono state avvertite da servizi di intelligence stranieri che una rete di violenti estremisti islamici era attiva nel Paese e che probabilmente avrebbe compiuto attacchi terroristici. Lo scrive il Guardian, che cita funzionari regionali e occidentali. La rivelazione rappresenterebbe una ulteriore conferma delle gravi falle nella sicurezza dello Sri Lanka.
Le agenzie indiane avevano trasmesso ai loro colleghi tre avvertimenti formali nelle tre settimane prima degli attentati della domenica di Pasqua che hanno causato la morte di oltre 350 persone. Secondo le stesse fonti citate dal quotidiano britannico, gli avvertimenti formali sono arrivati dopo mesi di conversazioni informali tra gli investigatori indiani e le loro controparti dello Sri Lanka in cui sono stati trasmessi i dettagli della rete, comprese le identità del leader e degli altri membri.
Gli attentati di Pasqua sono opera di sette kamikaze di un gruppo jihadista locale, dietro i quali c'è però una rete internazionale senza la quale non sarebbero stati possibili. Lo ha riferito il governo dell'isola, che ha accusato il gruppo jihadista locale National Thowheed Jamath
Secondo il Dipartimento di Stato americano, "gruppi terroristici" continuano a pianificare attacchi nel Paese, dove "hotel e luoghi di culto" restano tra gli obiettivi, ai quali si aggiungono località turistiche, centri commerciali, aeroporti e altre aree pubbliche.
Il governo ha confermato che le autorità erano state avvertite più volte dal intelligence straniere e avevano persino i nomi degli aggressori, ma le informazioni non sono
state condivise con il premier Ranil Wickremesinghe, che ha ordinato una indagine per accertare eventuali falle nei meccanismi della sicurezza, della quale è responsabile il presidente, Maithripala Sirisena.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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