La prima votazione al parlamento europeo si è chiusa con 274 voti per Antonio Tajani (Ppe) e 183 per Gianni Pittella (Pse). Numeri ancora non sufficienti per essere eletti presidente. Con 718 votantgi al primo scrutinio (ma quelli validi erano 683): per vincere al primo turno erano quindi necessari 342 voti. Il più votato, come previsto, è stato il candidato Ppe, seguito dal socialdemocratico Pittella. La conservatrice Helga Stevens ha ottenuto 77 voti, Jean Lambert dei verdi 56, Eleonora Forenza della sinistra 50, Laurentio Rebega della destra 43. La seconda votazione si è conclusa ancora con un nulla di fatto. I voti espressi sono stati 725, di cui nulli 34; i voti validi sono stati 691; la maggioranza necessaria era quindi di 346 voti (50% più uno). Forenza ha ottenuto 42 voti; Jean Lambert 51; Helga Stevens 66; Tajani, 287; Pittella 200, Rebega 45. Si prosegue con le votazioni. Dal quarto scrutinio vanno al ballottaggio i due candidati più votati.
Dopo l'accordo raggiunto tra i deputati del Ppe e quelli dell'Alde la strada era in discesa per Tajani. Il centrodestra, infatti, si è riunito a sostegno della candidatura dell'europarlamentare di Forza Italia. L'accordo tra il gruppo Alde e il Ppe ha comportato il ritiro della candidatura del leader liberale, Guy Verhofstadt, a favore di Tajani. Da parte loro i popolari si impegnano a sostenere i candidati liberali alla vicepresidenza.
"Credo nell’Europa ma abbiamo bisogno di cambiare e di un presidente che lavori per tutti", ha detto Tajani nel suo breve discorso di presentazione prima dell’inizio delel votazioni. Il nuovo presidente prenderà il posto del tedesco Martin Schulz, pronto a impegnarsi nella politica nazionale del suo Paese in vista delle prossime elezioni.
L'ultimo italiano a ricoprire l'incarico di presidente del parlamento europeo fu Emilio Colombo, dal 1977 al 1979, ma in quel periodo i membri dell'assemblea di Strasburgo erano designati dagli Stati e non eletti dai cittadini.
Nato a Roma nel 1953, tra i fondatori di Forza Italia nel 1994, dal 2008 al 2014 Antonio Tajani è stato commissario europeo, prima ai Trasporti e poi, per quasi cinque anni, all'Industria. Giornalista professionista de "Il Settimanale", conduttore del Gr1 Rai e responsabile della redazione romana de il Giornale, prima di intraprendere la carriera giornalistica era stato ufficiale dell'Aeronautica militare italiana.
La rabbia dei socialisti
"Da Grillo a Berlusconi in meno di una settimana": i socialdemocratici al parlamento europeo commentano duramente la scelta del leader della Alde, Guy Verhofstadt, di allearsi con il Ppe per sostenere Tajani, definito "l’uomo di Berlusconi a Bruxelles". Verhofstadt, secondo la portavoce e vicecapogruppo S&D, Tanja Fajon, "ha dato una ulteriore prova della sua incoerenza politica, con uno spettacolare salto mortale. Dopo aver provato la mossa tragicomica di imbarcare il movimento populista 5 Stelle per aumentare le sue chance di vittoria, ora il leader liberale ha fatto un accordo con l’uomo di Berlusconi a Bruxelles".
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