Il cacciatorpediniere missilistico classe Arleigh Burke USS Mahan (DDG-72), ha sparato alcuni colpi di avvertimento contro quattro unità della Guardia Rivoluzionaria Iraniana nello Stretto di Hormuz, tra il Golfo di Oman ed il Golfo Persico. E’ soltanto l’ultima provocazione in ordine di tempo tra le unità navali degli Stati Uniti e quelle della Repubblica Islamica dell’Iran. L’episodio è avvenuto ieri mattina.
L’USS Mahan, equipaggiato con missili da crociera Tomahawk, attualmente scorta la nave d’assalto anfibia classe Wasp USS Makin Island (LHD-8). Della flottiglia fa parte anche una nave di supporto logistico. La USS Makin Island ospita mille Marine, venti Harrier II e decine di elicotteri. Non ci sono portaerei statunitensi schierate nel Medio Oriente dopo che la USS Dwight D. Eisenhower è ritornata a Norfolk. La USS George H. W. Bush dovrebbe raggiungere la regione entro il prossimo mese di febbraio.
Durante un pattugliamento di routine avvenuto ieri mattina, la flottiglia statunitense identifica quattro piccole imbarcazioni iraniane che, a velocità sostenuta, fanno rotta contro le unita della US Navy. Il Pentagono conferma diversi tentativi di contatto radio tra l’USS Mahan e le unità iraniane. Rimarranno senza risposta. Invano anche le segnalazioni, tramite razzi di segnalazione (proveniente dal Mahan) e dai fumogeni, lanciati da un elicottero della Marina statunitense. Le quattro unità iraniane si avvicinano ad una distanza di circa 800 metri, quando il comandante dell’USS Mahan ordina di sparare tre colpi di avvertimento da una mitragliatrice calibro ’50. Soltanto in quel momento, le unità della Guardia Rivoluzionaria iraniana cambiano rotta, allontanandosi dalla flottiglia statunitense. L’USS Mahan, nel week end appena trascorso, ha registrato sette iterazioni con imbarcazioni iraniane, tutte giudicate professionali e sicure.
Secondo l’ultimo rapporto del Pentagono, le iterazioni iraniane “non professionali” avvenute nel 2016 nella regione sono state più di 35, il 50 per cento in più rispetto a quelle avvenute l'anno precedente. La US Navy ha più volte ribadito la necessità di stabilire regole di comportamento tra l'Iran e gli Stati Uniti per evitare un conflitto armato.
Lo Stretto di Hormuz
Le navi che attraversano lo Stretto di Hormuz hanno un marginale spazio di manovra. La corsia di trasporto in entrambe le direzioni è di soli 2 miglia (3,22 chilometri) in larghezza, con 2 miglia (3,2 chilometri) di zona cuscinetto. Attraverso lo Stretto di Hormuz transita un quinto dei flussi di approvvigionamento di petrolio del mondo. Mantenere aperto il traffico marittimo è essenziale per l’economia globale e gli importatori di gas e petrolio come Stati Uniti e Cina.
Durante la campagna elettorale, il presidente eletto affermò che qualora fossero state provocate dagli iraniani nel Golfo, le unità della Marina Usa avrebbero reagito. Il processo di transizione si concluderà il prossimo 20 gennaio con l’insediamento ufficiale nella Casa Bianca. Il governo iraniano non ha commentato l'incidente.
La Guardia Rivoluzionaria possiede circa mille piccole e veloci
imbarcazioni utilizzate per pattugliare la costa iraniana. Il loro impiego è determinante nella tattica asimmetrica a sciame, perfezionata dalla fine del 1988 dalla Guardia Rivoluzionaria per interdire l’ingresso nel Golfo Persico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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