DA STOCCARDA – In Germania ci sono quattro gruppi attivi del Ku Klux Klan. A riferirlo è il quotidiano Süddeutsche Zeitung, che riporta i risultati di un’indagine effettuata del governo tedesco. Fondata in Germania nel 1920, l’organizzazione si è resa responsabili dal 2001 ad oggi di almeno 68 crimini. Gli aderenti si rifanno all’organizzazione segreta nata a metà ottocento negli Usa per affermare la presunta superiorità della razza bianca. Un legame, quello fra estrema destra tedesca e Ku Klux Klan americano, che si è dimostrato particolarmente forte in epoca nazista, ma che prosegue ininterrotto fino ad oggi.
La notizia è emersa in seguito a un’interrogazione parlamentare promossa dal partito della sinistra radicale, la Linke. “Un fenomeno marginale”, si riferisce nel testo, con un numero di adepti “molto limitato”. Eppure, sono molti i punti a destare preoccupazione in Germania. “Il basso numero di aderenti non può sminuire il pericolo rappresentato da tali organizzazioni”, ha commentato Monika Renner della Linke. Il Ku Klux Klan è infatti solo una delle miriadi di sigle che caratterizzano un’estrema destra tedesca sempre più radicale ed organizzata. I continui attacchi contro rifugiati e migranti, in crescita esponenziale negli ultimi anni, sono lì a testimoniarlo.
Fra i tanti gruppi presenti sul territorio, il Ku Klux Klan appare uno dei più radicalizzati. Croci bruciate e bandiere con la svastica sarebbero parte dei loro macabri rituali che si tengono perlopiù nei boschi, lontani da occhi indiscreti. Alle riunioni del gruppo avrebbe preso parte anche Beate Zschäpe, parte di una rete di neonazisti ritenuta responsabile fra il 2000 e il 2007 dell’omicidio di nove turchi tedeschi e di un ufficiale di polizia. Si denunciano alcuni casi di infiltrazione del gruppo fra le forze dell’ordine. Secondo la Süddeutsche Zeitung, il Ku Klux Klan tedesco sarebbe responsabile inoltre di diversi tentati omicidi.
Si stima che oggi negli Stati Uniti siano presenti ancora alcune migliaia di adepti del gruppo, che manterrebbe contatti diretti con le organizzazioni clandestine in Germania e in Europa grazie a periodiche visite, distribuzione di materiale di propaganda e addestramento paramilitare. Un legame, quello fra Stati Uniti e Germania, emerso anche nel 1993 quando le confessioni di un “pentito” avevano portato a una massiccia operazione dei servizi segreti tedeschi nello Schleswig-Holstein.
Nei racconti dell’uomo, ancora una volta, uomini incappucciati e croci in fiamme, oltre al progetto di prendere d’assalto un ostello di migranti. Per uccidere, come aveva riferito il testimone. A concludere le loro riunioni, il grido usato dai nazisti: “Sieg Heil!”- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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