Lo schiaffo degli svizzeri agli italiani: insulti a chi si oppone ai matrimoni gay

Chi si oppone alla legge pro-matrimoni Lgbt viene demonizzato, bollato come "retrogado" e censurato sui social. Domenica si vota in Svizzera per estendere il matrimonio alle persone dello stesso sesso. Potranno adottare un bambino

Lo schiaffo degli svizzeri agli italiani: insulti a chi si oppone ai matrimoni gay

In Svizzera la democrazia diretta permette agli aventi diritto di voto di esprimersi ogni anno su questioni federali. Il 26 settembre, fra i vari quesiti, in Svizzera si voterà sul Marriage for all ("matrimonio per tutti") la legge voluta dalla sinistra che concede il matrimonio alle persone dello stesso sesso. Secondo la legge oggetto del referendum, se vincerà il fronte del Sì le coppie Lgbt potranno non solo sposarsi, ma adottare un bambino insieme e ricorrere alla maternità surrogata. Ad oggi le coppie dello stesso sesso non possono sposarsi in Svizzera: hanno solo la possibilità di stipulare un'unione civile che non prevede, fra le varie cose, per l'appunto, la possibilità di adottare un bimbo. Il Consiglio federale e il Parlamento vogliono eliminare quelle che considerano delle "disuguaglianze" e aprire al "matrimonio a tutte le coppie".

La battaglia in Svizzera sulle legge pro-matrimoni gay

In Svizzera, infatti, sostengono i promotori, "una parte della società si vede negare dei diritti e può disporre di un matrimonio di seconda classe sotto forma di unione civile registrata. Un simile declassamento, basato su differenze di carattere biologico, è inconciliabile con l'immagine di una società liberale e di un moderno Stato di diritto. Per questa ragione oltre una dozzina di Paesi in tutto il mondo - tra i quali Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia, Danimarca e Islanda - hanno legalizzato il matrimonio tra omosessuali". Secondo tutti i sondaggi, il fronte del "Sì" alla proposta di modifica della legge sui matrimoni è avanti di quasi il 30%. E la campagna governativa pro-matrimoni gay si è fatta durissima, pronta a tacciare chiunque si opponga alla legge come omofobo e retrogado.

Fra questi Piero Marchesi, membro del Consiglio nazionale della Svizzera e deputato al Consiglio nazionale per l'Unione Democratica di Centro. "I promotori - spiega Marchesi in un intervento pubblicato su TicinoNews - tacciano facilmente chi si oppone a questa proposta di essere omofobo e retrogrado. Per spazzare il campo dalle polemiche ribadisco la mia piena disponibilità nel concedere gli stessi diritti alle coppie omosessuali di quelle eterosessuali nell’ambito dell’unione domestica registrata - che necessita ovviamente di essere aggiornata per migliorare la convivenza tra persone dello stesso sesso (successione, AVS, ecc.) - ma contesto l’idea che lo strumento giusto per farlo sia il regime del matrimonio, soprattutto se esteso alla donazione di sperma come in questo caso".

Scatta la solita censura di Facebook contro i conservatori

Il matrimonio per tutti, osserva, "è una proposta della sinistra" pienamente coerente con la sua "visione di volere una società il più possibile fluida, senza valori e velatamente contro la famiglia tradizionale". Gli oppositori vengono censurati sui social e, come riporta Libero, bollate dalla solita spocchiosa sinistra come persone di sesso maschile e "prevalentemente di lingua italiana". Quindi c'è anche un elemento di profondo e radicato razzismo nella propaganda pro-matrimoni Lgbt.

Come se non bastasse, anche Facebook ci sta mettendo del suo intervendo ancora una volta a gamba tesa nel dibattito politico di un Paese sovrano, come denunciato in un post dalla pagina No al matrimonio per tutti: "La pagina è stata oscurata per colpa degli squadristi rosa che hanno fatto segnalazione I buonisti radical chic non rispettano la democrazia Svizzera. Vogliono sabotare la nostra campagna di voto popolare del 26 settembre". Domenica l'atteso verdetto, anche se la sfida è impari.

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