Svizzera: referendum su famiglia tradizionale, espulsione stranieri, cibo e San Gottardo

Domenica 28 febbraio cittadini svizzeri al voto su quattro importanti quesiti referendari

Svizzera: referendum su famiglia tradizionale, espulsione stranieri, cibo e San Gottardo

Domenica prossima, 28 febbraio, gli svizzeri saranno chiamati ad esprimersi su quattro importanti quesiti referendari. Questi i temi su cui dovranno dare una risposta: sconti fiscali alle coppie sposate e inserimento della definizione di matrimonio (tra uomo e donna) nella Costituzione; espulsione degli stranieri che commettono reati; divieto di speculazione sulle matierie prime alimentari; raddoppio della galleria del San Gottardo. Governo e parlamento chiedono ai cittadini di votare no a tutti i quesiti, tranne quello sul raddoppio del tunnel del San Gottardo, uno dei più lunghi d'Europa (17 km), considerato arteria fondamentale per il traffico tra il Nord Europa e l'Italia. Diversi parlamentari di sinistra e associazioni ambientaliste si battono contro il raddoppio, perché temono che il governo ceda alle pressioni dell'Ue e, una volta costruite, apra tutte e quattro le corsie, favorendo il trasporto su gomma a discapito di quello ferroviario.

Ma veniamo ora all'iniziativa a favore della famiglia tradizionale. O, per meglio dire, contro la discriminazione della famiglia tradizionale. Nella prima parte della proposta, si prevedono sconti fiscali da elargire alle coppie sposate: secondo i promotori del referendum, infatti, queste coppie vengono penalizzate dal punto di vista della tassazione. Nel calcolo dell imposte di un nucleo familiare, infatti, i redditi dei due coniugi vengono sommati. Ma per effetto della progressività fiscale, i due coniugi finiscono col pagare tasse più alte rispetto alle coppie non sposate, che sono tassati individualmente. Parlamento e governo chiedono ai cittadini di respingere la proposta, sulla base di questo assunto: l'eventuale “discriminazione” fi fatto viene equilibrata da sconti e detrazioni fiscali, che le coppie non sposate non possono avere.

La seconda parte del quesito, invece, prevede l'inserimento nella Costituzione di una precisa definizione di matrimonio, come "unione tra un uomo e una donna". Una sorta di argine ai matrimoni tra persone dello stesso sesso. Partito popolare democratico e Unione democratica di centro sono a favore; tutti gli altri partiti presenti in parlamento, però, si dichiarano contro. Visto che la legge stabilisce che il governo non possa raccomandare un quesito referendario che ha incontrato l’opposizione del parlamento, entrambi oggi chiedono ai cittadini di votare "no" alla proposta.

Vediamo ora la misura che prevede l'espulsione degli stranieri. Il quesito referendario chiede di attuare in modo severo quanto previsto da un referendum del 2010 (espulsione degli stranieri che commettono reati, da appòrovare con una legge entro cinque anni dal referendum). Le leggi sono state approvate ma i promotori del primo referendum (associazioni e parlamentari di centrodestra) hanno proposto un secondo referendum in cui chiedono un ulteriore inasprimento della legge: gli stranieri devono essere espulsi indipendentemente dalla gravità del reato che commettono e al giudice non deve essere lasciato alcun margine per decidere. Governo e parlamento chiedono di votare "no" alla proposta, perché ritenuta troppo severa.

Infine, vediamo di cosa parla il referendum contro la speculazione sul cibo. La proposta arriva dai giovani del Partito socialista e da alcune Ong. Si chiede di vietare l’utilizzo di strumenti speculativi (come ad esempio i futures) sulle materie prime alimentari. L'obiettivo è evitare le oscillazioni nel prezzo del cibo, che secondo i promotori ha contribuito ad aumentare la fame in varie parti del mondo.

Il governo e il parlamento chiedono che si voti “no” al referendum, perché la Svizzera non possiede piazze d’affari dove vengono discusse grandi quantità di materie prime alimentari e quindi un divieto del genere applicato solo in Svizzera non avrebbe sostanzialmente alcun effetto.

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