Dal clima all'immigrazione, a Taormina il G7 dei "non accordi"

Al centro del secondo giorno di lavori i rapporti con i Paesi africani. Trump e Merkel diserteranno la conferenza finale

Dal clima all'immigrazione, a Taormina il G7 dei "non accordi"

A Taormina continuano i lavori del G7, ma - a parte le promesse sulla lotta al terrorismo - la discussione resta in stallo, soprattutto per quanto riguarda clima e migranti.

Nel leggere il documento finale, il premier italiano Paolo Gentiloni ha dissimulato ottimismo: "Sono molto soddisfatto del modo in cui l'Italia, la Sicilia e Taormina si sono presentati in questo vertice", ha detto in conferenza stampa, "Voglio anche ringraziare il presidente Renzi che ha avuto l'idea di fare qui il G7 e ha funzionato alla grande, si è rivelata un'idea vincente".

E, annnunciando nuove sanzioni per la Russia in caso di violazione degli accordi di Minsk, ha assicurato: "Oltre alla forte intesa contro il terrorismo, abbiamo registrato un'intesa molto larga sulle grandi questioni geopolitiche sia sulle crisi specifiche, in Libia, Siria e Corea del Nord e un'intesa sui temi migratori".

E questo nonostante in realtà l'emergenza immigrazione resti di fatto totalmente sulle spalle dell'Italia. "Non mi aspettavo dal G7 soluzioni al problema dei migranti", ammette il premier italiano, "Lo dobbiamo affrontare con le nostre forze e con l'aiuto dell'Ue". "Pur sostenendo i diritti umani di tutti i migranti e i rifugiati, riaffermiamo i diritti degli Stati sovrani, individualmente e collettivamente, di controllare i loro confini e di stabilire politiche che vadano nell'ottica del loro interesse e della loro sicurezza nazionali", recita infatti il comunicato finale.

Resta però il nodo degli accordi di Parigi sul clima. Accordi su cui gli Stati Uniti decideranno "la prossima settimana", come ha detto Donald Trump. "Noi non cambieremo di un millimetro le nostre posizioni sul cambiamento climatico", dice invece Paolo Gentiloni. Più dura Angela Merkel: "L'intera discussione sul clima è stata molto insoddisfacente", ha detto, "Non c'è finora neanche un piccolo segnale di se gli Usa intendono rimanere o meno nell'accordo di Parigi".

Qualche distensione solo sulla lotta al protezionismo, con un un ammorbidimento nella posizione di Donald Trump, soprattutto sul tema del multilateralismo".

La priorità però resta la lotta al terrorismo, come ha detto su Twitter il presidente degli Stati Uniti, che ha parlato

anche dei fondi Nato: "Molti Paesi si sono accordati per incrementare i pagamenti in modo considerevole, come dovrebbero", ha spiegato Trump, "I soldi stanno cominciando ad arrivare in massa. La Nato sarà molto più forte".

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