“Tali episodi potrebbero avere delle gravi conseguenze”. È quanto si legge in un comunicato del Ministero della Difesa russo in merito all’incidente, avvenuto poche ore fa nel Mediterraneo, che ha coinvolto un sottomarino olandese ed il gruppo da battaglia della Admiral Kuznetsov.
“Alle 6,50 di ieri mattina, le cacciatorpediniere classe Udaloy I, Vice-Admiral Kulakov e Severomorsk, a protezione del gruppo da battaglia della portaerei Admiral Kuznetsov nel Mediterraneo, hanno intercettato un sottomarino diesel della Marina olandese classe Walrus, mentre cercava di avvicinarsi alle nostre unità. Il sottomarino olandese, identificato facilmente dagli equipaggi delle unità antisom, è stato intercettato a 20 chilometri di distanza con i sistemi idro-acustici”.
Il Ministero della Difesa russo conferma l’impiego di due elicotteri antisommergibile Ka-27 PL, ognuno dei quali armato con una coppia di siluri.
“Nonostante il sottomarino olandese abbia tentato più volte di eludere la sorveglianza, il contatto acustico è rimasto stabile per circa sessanta minuti. L’unità olandese è stata costretta ad abbandonare l’area”.
Il Ministero della Difesa non rileva le procedure che hanno costretto l’unità della Nato a cambiare rotta. Secondo il Cremlino, le manovre del sottomarino olandese nel Mediterraneo sono state pericolose ed avrebbero potuto innescare gravi conseguenze.
“Quei goffi tentativi di effettuare manovre pericolose in prossimità di un gruppo da battaglia russo, avrebbero potuto causare incidenti di navigazione. Identifichiamo regolarmente i vettori della Nato come quando, la settimana scorsa, abbiamo intercettato un sottomarino statunitense classe Virginia”. Il Ministero della Difesa olandese non ha rilasciato alcun commento
Il reale valore del comunicato russo
Comunicando al mondo di essere riusciti ad identificare “facilmente” un sottomarino, i russi esaltano la propria tecnologia e lanciano un chiaro messaggio alla Nato: anche le unità più moderne dell’Occidente non sarebbero in grado di spiare quelle russe. I quattro battelli oceanici diesel-elettrici classe Walrus, sono entrati in servizio negli anni ’90 con la marina olandese. In grado di operare a profondità maggiori rispetto alla controparte convenzionale, la classe Walrus è un punto di riferimento tra le marine del mondo per capacità, tecnologia, automazione ed efficacia. E’ l’ultimo rigo del comunicato del Ministero della Difesa russo, però, ad essere interessante. Mosca conferma di intercettare regolarmente anche i sottomarini d'attacco a propulsione nucleare classe Virginia, progettati per cercare e distruggere sia i sommergibili nemici che le navi di superficie. Il Pentagono ha sempre presentato i Virginia come i sottomarini d’attacco più moderni ed avanzati del mondo. Affermando di riuscire ad intercettare un sottomarino advanced stealth come un classe Virginia, Mosca intende comunicare al mondo il livello raggiunto dalla tecnologia militare russa, alla stregua di quella statunitense. Non si conoscono i dettagli dell’intercettazione che ha coinvolto le unità russe ed il sottomarino statunitense.
I Virginia sono stati progettati come principale classe d’attacco della Marina statunitense, dopo i costi insostenibili richiesti dal programma Seawolf. I tre esemplari realizzati sui 29 previsti, sono costati ai contribuenti americani poco meno di undici miliardi di dollari. I Seawolf, ad oggi, non sono mai stati intercettati.
Raid in Siria imminenti
Il Ministero della Difesa russo, poche ore fa, ha completato la lista dei bersagli, identificando circa cento target Isis nel distretto orientale di Aleppo. Si attende soltanto l’ordine diretto di Putin, ma un massiccio attacco russo in Siria è ritenuto imminente. Secondo il Cremlino, ad essere colpiti saranno le posizioni fortificate, i campi di addestramento ed i depositi di approvvigionamento dello Stato islamico. Saranno coinvolti tutti gli asset russi schierati nel Mediterraneo orientale, compresi i tre sottomarini posizionati tra Cipro e la costa siriana, equipaggiati con i missili da crociera Kalibr. Allertata, infine, anche la flottiglia del Mar Caspio.
Possibile l'impiego dei bombardieri strategici Tu-95 e Tu-160. L’unica incognita riguarda il ruolo della portaerei Admiral Kuznetsov. Qualora dovesse entrare in battaglia, sarà il primo attacco nella storia della Russia portato da un vettore.
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