Con la nomination ormai in tasca Donald Trump fa sapere che, qualora verrà eletto alla Casa Bianca, parlerà con il leader nordecoreano Kim Jong-un per cercare di fermare il programma nucleare di Pyongyang e proporre un cambiamento della politica degli Stati Uniti nei confronti della Corea del Nord. "Vorrei parlare con lui, non avrei nessun problema a farlo", dice il candidato repubblicano in un'intervista esclusiva a Reuters. Non fornisce però ulteriori dettagli sul modo in cui intende affrontare la questione coreana.
Trump dice solo che farebbe pressioni sulla Cina (storico sostenitore di Pyongyang) per arrivare finalmente a una soluzione. "Metterei un sacco di pressione sulla Cina, perché economicamente abbiamo un enorme potere sui cinesi", ha chiarito Trump. "Stanno tirando fuori vari miliardi di dollari dal nostri Paese. Miliardi. Abbiamo un enorme potere sulla Cina. Possiamo risolvere quel problema con una riunione o una telefonata". Quando gli ricordano che Pyongyang ha l’arma nucleare, Trump dice di saperlo perfettamente, "ma anche la Cina lo sa".
E fa sapere che intende chiedere la rinegoziazione degli accordi del clima di Parigi, che sancisce l'intesa per una riduzione controllata delle emissioni di anidride carbonica tra oltre 170 Paesi, e secondo il tycoon tratta ingiustamente gli Usa mentre
favorisce la Cina: "Lo analizzerò molto, molto attentamente. E quanto meno rinegozierò tale accordo. Al meglio posso anche fare qualcos’altro". Infine disapprova le azioni del presidente russo Vladimir Putin nell'Ucraina orientale.
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