"Trump può essere rimosso". Ipotesi choc per la Casa Bianca

Alcuni ministri del governo Trump starebbero pensando di ricorrere al 25esimo emendamento. Ecco che cosa potrebbe succedere

"Trump può essere rimosso". Ipotesi choc per la Casa Bianca

Quattro morti e 13 feriti: è questo il bilancio momentaneo degli scontri avvenuti a Capitol Hill, a Washington, nel cuore della democrazia americana. Adesso che la situazione è gradualmente tornata sotto controllo, i riflettori sono puntati sull'Amministrazione in carica. Si cerca di capire quale sarà la reazione delle istituzioni, ferite da una violenza inaspettata. La sensazione è che quanto accaduto possa rappresentare un punto di non ritorno, tanto per Donald Trump quanto per il trumpismo.

L'ombra della rimozione

A proposito di Trump, dai corridoi della Casa Bianca filtrano indiscrezioni clamorose. Pare che alcuni ministri del governo di The Donald stiano pensando di ricorrere al 25esimo emendamento. Si tratterebbe di una mossa clamorosa, volta a rimuovere il presidente in carica e affidare l'intera nazione al suo vice. Ovvero Mike Pence.

Affinché il procedimento vada in porto sono necessari sia il consenso di Pence sia il semaforo verde di due terzi dei componenti di ogni Camera. Al netto della decisione finale, già il fatto che sia stata imbastita una discussione per rimuovere Trump la dice lunga sulla situazione in cui si è improvvisamente ritrovato The Donald. Da paladino del popolo, vicino all'America più profonda, a istigatore della rivolta.

La procedura per attivare il 25esimo emendamento

Il 25esimo emendamento è una legge che, di fatto, permetterebbe al vicepresidente Pence di dichiarare Trump non in grado di adempiere ai propri doveri. A quel punto, il presidente verrebbe rimosso dall'incarico per lasciare spazio al suo vice. In teoria Pence potrebbe invocare questo emendamento, ratificato nel 1967. La procedura è tuttavia alquanto complessa e non è detto che vada in porto.

Secondo il 25esimo emendamento, il presidente può trasferire volontariamente il potere al suo vice per motivi medici. Nella storia degli Stati Uniti è successo tre volte: nel 1985 con Ronald Reagan, nel 2002 e nel 2007 con George W. Bush. Attenzione però, perché la sezione 4 prevede la possibilità che il presidente sia incapace di trasferire il potere o non intenzionato a farlo.

In tal caso – sarebbe un inedito – spetterebbe al vicepresidente, in accordo con la maggioranza dei 15 principali membri del governo, stabilire l'effettiva incapacità del presidente in carica; a quel punto il vice prenderebbe il suo posto e diventerebbe un presidente ad interim. Non è però così semplice, perché il presidente può dichiararsi capace, respingendo le accuse.

Se così dovesse essere, il vice resterebbe in carica per quattro giorni. Nel frattempo, i 15 membri del governo dovrebbero dichiarare il presidente incapace per una seconda volta. Senza dichiarazione, il presidente riprende il potere; con la dichiarazione, la palla passa a Camera e Senato. Entrambe, entro 21 giorni e con la maggioranza dei due terzi, sono chiamate a esprimersi. Alla luce dei fatti, dunque, è difficile che il 25esimo emendamento possa attivarsi. Improbabile che l'intero governo nominato dal tycoon possa ribellarsi in massa, così come è improbabile che Pence possa ricorrere a questo strumento.

La posizione di Trump

Il famigerato 25esimo emendamento prevede, di fatto, la possibilità di rimozione del presidente incarica nel caso in cui questo "non sia in grado di adempiere ai suoi doveri". Attenzione però, perché Trump potrebbe contestare la mossa e l'intera iniziativa evaporerebbe come neve al sole. Difficile, dunque, prevedere cosa accadrà.

Al momento ci sono due certezze. La prima: Pence ha condannato i fatti di Capitol Hill. La seconda: Trump, che al momento non avrebbe preso alcuna iniziativa, resterà in carica fino al prossimo 20 gennaio (precisamente fino alle ore 12). Dunque, calendario alla mano, il tycoon resterà in sella ancora due settimane (rimozione permettendo).

In ogni caso, mentre una parte dell'amministrazione in carica sta pensando al 25esimo emendamento, un'altra sarebbe pronta a dimettersi in blocco. Si fanno i nomi del Consigliere per la Sicurezza, Robert O’Brien, e del suo vice, Matt Pottinger, ma la “fuga” potrebbe essere molto più corposa.

La pressione dei Dem

Nel frattempo la senatrice democratica di Washington, Patty Murray, e la deputata democratica della Pennsylvania, Madeleine Dean, hanno chiesto che si faccia ricorso al 25esimo emendamento per rimuovere Trump dalla carica di presidente degli Stati Uniti prima del 20 gennaio, giorno previsto del giuramento di Joe Biden.

"Il modo più immediato per garantire che il presidente non possa causare ulteriori danni nei prossimi giorni è quello di invocare il 25esimo emendamento e rimuoverlo dall'incarico", ha scritto Murray su Twitter.

"Spero davvero che sia possibile invocare il 25esimo emendamento", ha detto la deputata della Pennsylvania alla Cnn, aggiungendo "se non ora, quando?". "Penso che questo presidente abbia dimostrato di essere instabile e inadatto giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno", ha quindi aggiunto.

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