Donald Trump non lascia correre. Ed è pronto a testimoniare sotto giuramento. Dopo le pesanti accuse lanciate contro di lui dall'ex capo dell'Fbi James Comey, che nell'audizione di ieri davanti alla commissione intelligence del Senato Usa ha denunciato bugie e diffamazione ai suoi danni da parte dell'amministrazione, ha reagito stamattina con un tweet. "Nonostante così tante false dichiarazioni e bugie, totale e completa discolpa", ha cinguettato l'inquilino della Casa Bianca, riferendosi probabilmente al fatto che Comey ha confermato che lui non era indagato in nessuna indagine sul Russiagate. E su Twitter Trump ha aggiunto: "WOW, Comey è un leaker", dove per leaker si intendono i responsabili delle fughe di notizie, insomma le gole profonde. Il riferimento è a un punto della testimonianza di Comey sul quale Trump, tramite il suo avvocato, si era già concentrato da ieri, cioè l'ammissione di di avere fatto filtrare sui media i memo delle sue conversazioni con lo stesso Trump. Oggi la novità: il legale personale del presidente, Marc Kasowitz, presenterà denuncia a carico dell'ex capo dell'Fbi, probabilmente la prossima settimana. A riferirlo la Cnn, che ha citato due fonti a conoscenza dei fatti, spiegando che la denuncia sarà presentata all'ispettore generale del dipartimento della Giustizia e alla commissione giustizia del Senato Usa. Ieri, nel corso della sua testimonianza alla commissione intelligence del Senato, Comey ha raccontato che la scelta di far filtrare i memo giunse dopo che Trump minacciò su Twitter di pubblicare le registrazioni dei loro colloqui: "Ho chiesto a un amico di condividere i contenuti del memo con un giornalista. Non li ho condivisi io stesso per una serie di ragioni", ha raccontato Comey, precisando che l'amico di cui parlava è un professore di diritto alla Columbia University.
La commissione Intelligence della Camera, che sta indagando sul Russiagate, ha chiesto formalmente alla casa Bianca che vengano consegnati eventuali nastri delle registrazioni degli incontri e delle telefonate tra il presidente Donald Trump e l'ex direttore dell'Fbi, James Comey. La richiesta è stata avanzata al consigliere della Casa Bianca Don McGahn dai deputati Mike Conaway, repubblicano, e dal democratico Adam Schiff, che guidano l'inchiesta sul Russigate alla House of Representatives. I due vogliono avere entro il 23 giugno i nastri, sempre che questi esistano. Stasera è stato di nuovo Trump a ventilare l'ipotesi che ci siano delle registrazioni dei 6 incontri e delle 3 telefonate che ha avuto con Comey. Nastri che dimostrerebbero chi tra i due ha detto la verità.
Era stato lo stesso Trump a minacciare Comey, all'indomani del suo licenziamento il 9 maGgio scorso, di stare attento a non far filtrare nulla alla stampa perché ci sarebbero potute essere delle registrazioni dei loro colloqui. Ma dopo quella minaccia nessun nastro è uscito fuori. Stasera Trump si è limitato a dire ai giornalisti che "nel prossimo futuro vi diremo qualcosa" su questo aspetto, senza fornire ulteriori elementi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.