Trump: "In Texas squilibrato in azione, le armi non c'entrano"

Dopo il massacro in chiesa, parla il presidente. 26 vittime a Sutherland Springs

Trump: "In Texas squilibrato in azione, le armi non c'entrano"

È un bilancio di 26 morti e 20 feriti quello che arriva da Sutherland Springs, nel Texas, dopo la strage messa in atto dal 26enne Patrick Kelley e che le parole del governatore hanno definito come la "più grave sparatoria di massa" nella storia dello Stato.

Un massacro in chiesa in cui sono morte persone dai cinque ai 72 anni, inclusa la 14enne figlia di Frank Pomeroy, il pastore della congregazione, che ha confermato la notizia alla rete televisiva Abc. Ma fatti che, secondo il presidente Donald Trump, hanno poco o nulla a che fare con le armi.

Kelley, cacciato dalla Air Force dove aveva servito dal 2010 al 2014 per maltrattamenti nei confronti della moglie e del figlio che gli erano valsi un anno di carcere militare, per Trump "era uno squilibrato". E difendendo il diritto dei cittadini a possedere delle armi aggiunge che "per fortuna c'era qualcuno pronto a sparare, altrimenti il bilancio sarebbe stato anche peggiore".

A fermare il massacro a Sutherland Springs è stato un residente, che ha affrontato armato Kelley,

trovato poi morto nella sua automobile, finita fuori strada. Sul come sia morto manca ancora una certezza: non è chiaro se sia suicidato, abbia perso la vita nell'incidente o a ucciderlo siano stati i colpi di arma da fuoco.

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