"Un errore catastrofico", quello compiuto da Angela Merkel, che ha scelto l'accoglienza per i rifugiati. Sono queste le parole che il nuovo presidente americano, Donald Trump, affida a un'intervista al Times, ritenendo un errore l'avere aperto le porte a "tutti questi clandestini, tutta quest gente da qualunque parte provenissero".
Dichiarazioni che non potevano passare inosservate, nonostante il neo-eletto tycoon abbia sottolineato di avere "grane rispetto" per il cancelliere tedesco (e per Putin) e che sommate all'apprezzamento per la scelta degli inglesi riguardo alla Brexit, ha scatenato un'ondata di repliche che, partendo da Washington, si è alzata anche dalle capitali del Vecchio continente.
"Non è opportuno per un presidente eletto degli Stati Uniti intromettersi direttamente nelle politiche di altri Paesi", ha commentato il segretario di Stato John Kerry, alla luce anche dei commenti di Trump, che ha definito l'Unione Europea un veicolo di fatto per gli interessi di Berlino.
E se Kerry critica il nuovo leader americano, la Merkel auspica collaborazione stretta, ma intanto ribadisce: "Noi europei abbiamo il nostro destino nelle nostre mani.
Io continuerò a impegnarmi affinchè i 27 lavorino insieme verso il futuro e le sfide del XXI secolo".Parole a cui fa eco, in serata, il suo omologo francese Francois Hollande, che sostiene l'Europa non abbia "bisogno di lezioni dall'esterno".
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