"Abbiamo la stessa età ma veniamo da esperienze diverse e apparteniamo a famiglie politiche differenti, ma abbiamo in comune l’idea di restituire alla politica la possibilità di cambiare le cose", ha detto Matteo Renzi nella conferenza stampa con il premier greco Alexis Tsipras, giunto a Roma per un incontro bilaterale. Il capo del governo italiano aveva iniziato con una battute delle sue: "Mi metto alla tua sinistra anche se non è facile". E ancora: "Ho passato il primo anno da primo ministro accusato di essere un pericoloso uomo di sinistra in Ue e in Italia un pericoloso uomo di destra. Per me l’arrivo di Alexis è una benedizione".
Il messaggio più importante che Renzi lancia al collega è questo: "Credo fortemente che ci siano le condizioni per trovare un punto di intesa con le istituzioni europee da parte delle istituzioni greche", sottolineando tuttavia "la necessità, sia in Italia che in Grecia" di proseguire sulla strada delle "riforme strutturali". Un'apertura di credito che, indirettamente, va nell'interesse anche dell'Italia.
"Io e Tsipras - prosegue Renzi - abbiamo la stessa età ma veniamo da esperienze diverse, apparteniamo a famiglie politiche europee differenti,tuttavia abbiamo in comune l’idea di restituire alla politica la possibilità di cambiare le cose e di tornare ad avvicinare le nuove generazioni - e non solo - alla politica".
"È necessario un cambio in Europa - ha puntualizzato Tsipras - bisogna portare la coesione sociale e crescita al posto delle politiche di paura e incertezza". E al collega italiano ha detto: "Siamo coetanei Matteo ed io e la nostra generazione è quella che si è trovata ad essere un bersaglio di politiche sbagliate. Dobbiamo lottare per lei e darle modo di sperare in prospettive migliori e sperare di vivere dove è nata. Ci impegneremo con il nostro popolo, con le istituzioni Ue e nei confronti delle nuove generazioni, a non creare nuovo deficit, ma a raggiungere un equilibrio di bilancio anche attuando le riforme sociali".
Renzi assicura la Grecia: "Darò il mio massimo supporto al primo ministro Alexis Tsipras, anche in termini di cooperazione bilaterale, di disponibilità al dialogo in tutte le sedi". Il premier italiano, quindi, si presta a fare da mediatore con la Troika.
"Non è affatto formale dire che l’incontro è stato costruttivo, lo è stato davvero, la lingua che abbiamo parlato è la stessa, quella della verità che corrsiponde alle condizioni reali dei cittadini che hanno sofferto ingiustamente", ha risposto Tsipras ai cronisti. "Serve un’agenda di crescita che porti a stati più funzionali e adeguati alle esigenze dei cittadini".
L'atteso incontro tra Tsipras e il presidente della Commissione Ue, Jeanc-Claude Juncker, avverrà domani a Bruxelles. L’esecutivo Ue vuole sentire i piani concreti di Atene, partendo dalle ultime dichiarazioni di Tsipras con cui ha sottolineato che “gli impegni presi con il Fmi e l’Ue non saranno traditi”. Juncker avverte il premier greco: "Dobbiamo tenere in conto l'espressione democratica e di suffragio universale del popolo greco... però bisogna anche tenere conto delle credenze e dei modi degli altri". E poi ancora: "Non cambieremo tutto in Europa per un risultato elettorale, che piace a uno e non piace agli altri". La Germania non si sbilancia. Angela Merkel aspetta le proposte di Atene prima di assumere una posizione: "Preferisco non commentare tutto adesso", ha risposto a una domanda sui primi passi di Tsipras, nel corso di una conferenza stampa bilaterale a Berlino con il primo ministro di Singapore.
La Banca centrale europea sta prendendo in considerazione l’ipotesi di ritirarsi dalla Troika, come chiesto a più riprese dalla Grecia di Tsipras. Lo scrive oggi il quotidiano economico tedesco Handelsblatt. "La Bce userà la possibilità di uscire", dice il giornale citando fonti del Governo tedesco. Secondo Handelsblatt, anche il Fondo monetario internazionale vorrebbe lasciare la troika al più presto. L’unico membro rimarrebbe dunque la Commissione europea. Per il quotidiano tedesco, Juncker, consapevole che la Troika non avrà un futuro brillante, starebbe pensando ad un organismo più democratico.
538em;">Lo stesso Juncker si è già detto convinto che la Troika (formata da Commissione Ue, Bce e Fmi) "dovrà essere sostituita da una struttura più democratica sottoposta al controllo parlamentare dell’Ue e a livello nazionale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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