Turchia, Erdogan si appresta a diventare Re di Turchia

Il rieletto presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, giurerà lunedì prossimo davanti al parlamento turco per ottenere il governo del paese, con poteri politici rafforzati e quasi “totalitari”

Turchia, Erdogan si appresta a diventare Re di Turchia

L’Etat c’est moi ! Ecco l’idea di governo nazionale che ha in mente Recep Tayyip Erdogan. Ed è proprio riprendendo l’esclamazione del 1665 di Luigi XIV, re di Francia, che lo storico presidente turco Erdgoan, rieletto lo scorso 24 giugno, si accinge a prestare giuramento per ottenere il governo della Turchia con un nuovo sistema costituzionale che gli conferisce poteri ampiamente rafforzati.

Lunedì prossimo, il rais turco presenterà il nuovo governo in Parlamento, dinanzi ad oltre tre mila ospiti, tra cui otto capi stato stranieri, ancora anonimi.

Erdogan ha vinto le scorse elezioni presidenziali al primo turno con il 52,6% dei voti validi, e terrà in mano la politica del paese per altri cinque anni. La riforma del potere politico in Turchia consiste nel conferimento di tutto il potere esecutivo al presidente del paese, abolendo in tal modo la figura del primo ministro. Erdogan nominerà quindi direttamente i suoi ministri e nominerà uno o più vicepresidenti.

Questo sistema è stato ampiamente criticato dall'opposizione, che denuncia una deriva autoritaria del capo di Stato turco e un tentativo di indebolire il Parlamento, dal momento che il presidente può governare anche solo per decreto legge.

Le elezioni presidenziali turche sono state avvolte da un alone di mistero, come denunciato dai partiti di opposizione che hanno accusato Erdogan di brogli elettorali.

Con il rinnovo al potere di Erdogan e la sconfitta dei rivali politici laici, la Turchia continua l’avanzata nazionale verso un sistema di governo dove non è prevista la separazione tra politica e religione, facendo sprofondare il paese verso un fondamentalismo islamico sempre più forte, accentuato e intollerante, in netto contrasto con i valori occidentali e le tradizioni identitarie di un’Europa giudaico-cristiana.

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