La vacanza, la morte e la svolta. Così il "mostro" l'ha portata via

Un caso che dura da 13 anni e che non è ancora stato risolto. Tutte le tappe della vicenda, dalla scomparsa di Maddie McCann all'ultimo sospettato

La vacanza, la morte e la svolta. Così il "mostro" l'ha portata via

Una vicenda che dura da 13 anni e che nasconde dolore, sospetti e misteri. Il caso di Madeleine McCann, la bimba britannica di 3 anni, scomparsa nel 2007, mentre era in vacanza con i genitori in Portogallo, è ancora irrosolto. Ma ora, una nuova pista seguita dalla polizia britannica, portoghese e tedesca potrebbe portare a una svolta.

Il caso Maddie

Il 3 maggio del 2007 Maddie scomparve dall'appartamento di un resort di Praia da Luz, in Portogallo. I genitori erano andati a cena con degli amici in un ristorante del comprensorio, dopo aver messo a letto la bimba di tre anni e i fratellini minori, due gemelli. Quando più tardi si affacciarono per vedere come stanno i figli, intorno alle 22, scoprirono che il letto di Maddie era vuoto e di lei non c'era nessuna traccia. Le ricerche della polizia portoghese, aiutata da volontari, non diedero esito positivo e qualche mese dopo i genitori finirono al centro dei sospetti, accusati di aver nascosto il corpo della figlia, dopo un incidente domestico. La polizia portoghese non trovò, però, nessuna prova a sostegno di questa ipotesi e nel luglio 2008 chiuse le indagini e le accuse a loro carico cedettero.

Nel gennaio del 2009, i genitori della piccola Maddie incaricarono una task force di ex agenti di Scotland Yard di indagare sulla vicenda e nel 2011, dopo la pubblicazione di un libro in cui Kate McCann espresse la propria versione dei fatti, le indagini vennero riaperte ufficialmente. Nel 2019, venne indicato come presunto colpevole un "pedofilo tedesco ora in carcere": si chiama Martin Ney, ha 48 anni e nel 2011 è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio di tre bambini. Una settimana dopo, però, la polizia negò qualsiasi possibile collegamento con il caso Maddie.

L'ultima svolta

Lo scorso 3 giugno, nel corso di una trasmissione della tv tedesca, un ufficiale federale della polizia criminale aveva reso nota la presenza di un nuovo sospettato: si tratta di Christian Bruckner, un 43enne tedesco attualmente in carcere a Kiel, in Germania, per condanne di natura sessuale e droga. Al tempo della scomparsa di Maddie, nel 2007, l'uomo viveva non lontano dalla località in cui sorgeva il resort. Sull'uomo indagano la polizia tedesca, britannica e portoghese, che lo sospettano, oltre che per il caso della bimba britannica di 3 anni, anche per altri casi di bambini scomparsi e per quello di un'adolescente uccisa.

Secondo il giroale portoghese Correio de Manha, ripreso da AdnKronos, quella sera Brueckner sarebbe stato avvertito da un complice sulla presenza di tre bambini soli in un appartamento del resort. Il complice sarebbe un dipendente del villaggio turistico. Il sospettato numero uno, infatti, tra le 19.32 e le 20.22 del 3 maggio 2007 avrebbe risposto a una chiamata di un numero portoghese, che la polizia avrebbe collegato a un dipendente del resort. Secondo il giornale portoghese, all'epoca dei fatti, l'uomo che lavorava nella struttura turistica avrebbe avuto il numero del presunto pedofilo salvato sul suo cellulare. Gli inquirenti sospettano che Maddie, quella sera di 13 anni fa, sia stata rapita e forse uccisa da Brueckner.

Chi è il "mostro"

Nato nel 1976, Christian Brueckner venne affidato a un istituto e poi a una famiglia che lo maltrattò e che lo costrinse a tornare nell'istituto. La sua prima condanna per reati sessuali fu pronunciata quando lui aveva solo 17 anni: venne condannato a 2 anni per essersi abbassato i pantaloni davanti a due bambine. Prima di finire in carcere, però, il tedesco scappò in Algarve, una regione del Portogallo. Lì, nel 1996, sparì un bambino tedesco di 6 anni, Renè Hasee, che stava passeggiando sulla spiaggia insieme alla madre e al compagno di lei, poco lontano dal resort in cui alloggiavano i genitori di Maddie nel 2007. Anche per questa vicenda, la procura di Colonia sospetterebbe proprio del 43enne tedesco.

Lo stesso anno, Carola Titze, una 16enne tedesca, era stata trovata morta su una spiaggia delle Fiandre. La ragazza non era tornata da una passeggiata e il suo corpo venne ritrovato 6 giorni dopo in mezzo alle dune. Le indagini della procura di Bruges (Belgio) si erano concentrate su un ragazzo tedesco che Carola avrebbe incontrato in discoteca: la foto segnaletica diffusa all'epoca ritraeva una persona simile a Brueckner, che all'epoca aveva 20 anni.

Un'altra procura sospetterebbe del 43enne tedesco, in relazione alla scomparsa di Inga Gehricke, una bimba di 5 anni, sparita nel maggio 2015, mentre era a Stendhal, in Sassonia Anhalt. Sembra che lì Brueckner avesse acquistato una proprietà, che la polizia perquisì qualche mese dopo, trovando materiale pedopornografico e vestiti da bambini.

Ma la scia di sangue dietro a Brueckner potrebbe allungarsi ancora. La procura di Francoforte, infatti, avrebbe aperto un nuovo dossier sull'omicidio di Tristan Brubach, un ragazzo di 13 anni, trovato morto nel 1998, in un sottopasso della stazione ferroviaria, con un lungo taglio alla gola e il corpo in pezzi. "Stiamo valutando se vi possano essere delle connessioni" tra il caso Maddie e l'omicidio del tredicenne, ha affermato un portavoce dell'autorità, secondo quanto riporta Agi.

Si allungano così le ombre sulla figura dell'ultimo sospettato per il caso di Maddie McCann.

I dubbi sulla morte

Secondo gli inquirenti, è possibile che Maddie sia stata uccisa poco dopo il rapimento. Il procutatore Hans Christian Wolters avrebbe dichiarato al Times di temere che il sospetto "bbia ucciso la bambina in tempi relativamente brevi, probabilmente l'ha abusata e poi l'ha uccisa. Riteniamo che il sospettato abbia commesso altri crimini, in particolare crimini sessuali, in Portogallo, ma forse anche altrove in Germania". Indizi sul luogo in cui potrebbe trovarsi il corpo della bambina arriverebbero, invece, da una foto satellitare scattata pochi giorni dopo la scomparsa, attentamente osservata da un criminologo spagnolo. L'immagine mostrerebbe il furgone di Brueckner, vicino a un pozzo della casa in cui il 43enne tedesco visse dal 1999 al 2006. Un indizio che potrebbe diventare importante, perché al tempo l'uomo non viveva più in quella proprietà e non si capisce perché vi fosse tornato.

I genitori di Madeleine hanno smentito, però, di aver ricevuto comunicazione dalla procura tedesco in merito alla presenza di prove sulla morte della figlia. "La notizia ampiamente riportata che abbiamo ricevuto una lettera delle autorità tedesche che dichiara l'esistenza di prove della morte di Madeleine è falsa" hanno scritto Kate e Gerry McCann sul loro sito, per fare chiarezza sulla sorte della figlia, che sperano ancora di poter riabbracciare.

Il caso di Madeleine McCann rimane ancora avvolto nel mistero, dopo 13 anni dalla sua scompara, e

i punti certi della vicenda sono ancora pochi. Dubbi, timori e sospetti hanno coinvolto numerose persone nel corso delle indagini, che ora puntano tutte contro il 43enne tedesco, già condannato per reati sessuali e droga.

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