Crescono le tensioni in Ucraina, dove sono ripresi gli scontri tra i separatisti filorussi e le forze di Kiev. Russia e Stati Uniti sono ormai ai ferri corti, mentre la Nato ha lanciato un chiaro ultimatum a Vladimir Putin, chiedendogli di porre fine alle provocazioni vicino ai confini ucraini.
Sembra di essere tornati indietro nel tempo, quando la guerra del Donbass teneva banco sulle prime pagine di tutti i giornali. Già, perché gli ultimi movimenti militari, uniti alle dichiarazioni degli attori in campo, lasciano spazio a pericolosi venti di guerra. Sei jet della Royal Air Force si stanno dirigendo in Europa Orientale in risposta all'invio delle truppe russe, stimate dal governo di Kiev in circa 41mila soldati lungo la frontiera ucraina orientale e 42 mila in Crimea.
Colloquio telefonico Biden-Putin
Da Mosca fanno sapere che si tratta soltanto di un'esercitazione, ma né la Nato né Washington sembrano credere a questa versione. Gli alleati hanno ribadito il fermo sostegno del fronte atlantista alla sovranità e integrità territoriale dell'Ucraina, nonché preoccupazione per il rafforzamento militare della Russia e per le (presunte) violazioni del cessate il fuoco da parte di militanti sostenuti dal Cremlino. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha ribadito che gli alleati non riconoscono e non riconosceranno l'annessione illegale e illegittima della Crimea da parte della Russia.
Anche Joe Biden è intervenuto in prima persona. Il presidente degli Stati Uniti, in una telefonata con l'omologo russo, ha esortato Putin ad allentare le tensioni, avvertendolo che, in caso contrario, "agirà con fermezza" in difesa di Kiev. Secondo quanto riferito dalla Casa Bianca, Biden "ha espresso le nostre preoccupazioni per l'improvviso rafforzamento militare russo nella Crimea occupata e ai confini dell'Ucraina, e ha invitato la Russia ad allentare le tensioni". Che è, più o meno, lo stesso, identico messaggio diffuso dalla Nato.
Mosca contro Usa e Nato: "Vogliono una polveriera in Ucraina"
Dall'altra parte della cornetta, Putin ha spiegato a Biden come la Russia vorrebbe risolvere politicamente la crisi nel Donbass mediante i citati accordi di Minsk. Una nota del Cremlino ha riportato i dettagli della conversazione tra i due leader. "Durante lo scambio di opinioni sulla crisi interna ucraina, Vladimir Putin ha delineato gli approcci per una soluzione politica basata sul pacchetto di accordi di Minsk. I due presidenti hanno convenuto di incaricare i servizi competenti di risolvere le questioni sollevate durante la conversazione telefonica", si legge nel comunicato russo.
In precedenza, la Russia aveva accusato Washington e gli altri Paesi della Nato di voler trasformare l'Ucraina in una sorta di "polveriera". Durissimo il viceministro degli Esteri, Sergei Ryabkov, il quale ha dichiarato che se la situazione dovesse aggravarsi, Mosca "farà di tutto per garantire la sicurezza e l'incolumità dei nostri cittadini, ovunque si trovino". "Kiev ei suoi alleati in Occidente saranno interamente responsabili delle conseguenze di un'eventuale escalation", ha aggiunto Ryabkov.
Segnali preoccupanti
Ricordiamo che i separatisti filorussi e le forze ucraine sono coinvolte in un conflitto nell'est dell'Ucraina dal 2014, cioè da quando Mosca ha annesso la Crimea. La regione, spiegano varie fonti, rischia di esplodere da un momento all'altro. Due navi da guerra americane – i cacciatorpediniere Donald Cook e Roosevelt – stanno per arrivare nel Mar Nero. Istantaneo l'avverimento russo: "per il loro bene" siano lontani dalla Crimea.
Nel frattempo la Russia ha trasferito 15 navi militari dal Mar Caspio al Mar Nero, spiegando che questa è una normale operazione di routine che accade ogni
fine inverno. Pare, infine, che durante la telefonata riservata Biden abbia chiesto a Putin un incontro faccia a faccia in un Paese terzo per risolvere le tensioni. Vedremo quali saranno i prossimi sviluppi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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