Latte nei polmoni, un neonato ha tre infarti ma riesce a sopravvivere

Pur essendo miracolosamente sopravvissuto a tre infarti, il neonato potrebbe avere in futuro problemi di sviluppo, a causa di alcuni danni al cervello

Latte nei polmoni, un neonato ha tre infarti ma riesce a sopravvivere

Nel Regno Unito tiene banco la vicenda del “bambino del miracolo”, alias il neonato Bertie Spencer, di soli 17 giorni di vita. Il piccolo, nativo di Grantham, nella regione orientale del Lincolnshire, è infatti sopravvissuto a tre infarti dopo che una goccia di latte gli era finita nei polmoni durante una poppata. I genitori del malcapitato, nei momenti in cui quest’ultimo era ricoverato in condizioni critiche, si erano ormai preparati al peggio, ossia a dovere dire addio a Bertie. La vicenda, riporta la stampa britannica, risale al 21 luglio.

Tutto è cominciato mentre la madre del piccolo, la venticinquenne Tonicha, lo stava allattando mediante un biberon. A un certo punto, al neonato è andato di traverso il latte e ha avuto un piccolo rigurgito. La donna non ha però dato peso a tale circostanza, considerando quanto accaduto al bambino un episodio prevedibile e ordinario.

Tuttavia, ben presto i genitori di Bertie sarebbero piombati nel panico e nella disperazione: dopo qualche minuto, Bertie ha infatti iniziato a cambiare colore ed è diventato blu. Di conseguenza, il bimbo è stato trasportato d’urgenza in ospedale, presso il Queen's Medical Center di Nottingham.

Appena arrivato nella struttura sanitaria, il piccolo ha avuto il primo arresto cardiaco, mentre gli altri due si sono manifestati poche ore dopo, a breve distanza temporale l’uno dall’altro.

In base a quanto accertato dai medici dell’ospedale in seguito alle prime analisi su Bertie, il latte era finito nei polmoni di quest’ultimo, impedendogli di respirare, causandogli un'assenza di ossigeno al cervello e facendo smettere al cuore di pompare correttamente .

Il personale sanitario, date le condizioni quasi disperate del bambino, stava quindi già preparando al peggio i genitori del malcapitato, quando, miracolosamente, il cuore del neonato è tornato a battere e il baby-paziente si è gradualmente ripreso. Bertie, successivamente, ha però dovuto trascorrere cinque giorni in terapia intensiva ed è stato inoltre sottoposto a una risonanza magnetica, che ha lasciato molti punti interrogativi sul futuro del bimbo.

Nel dettaglio, la risonanza ha appunto evidenziato alcuni danni al cervello del bambino, con conseguente pericolo che lo sviluppo di Bertie sia già parzialmente compromesso, in quanto potrebbe maturare difficoltà a camminare e a parlare. Soltanto con il trascorrere del tempo, a detta dei medici, sarà tuttavia possibile valutare con maggiore accuratezza le conseguenze dei tre arresti cardiaci subiti dal baby-paziente.

Ulteriori dettagli sulle previsioni dei medici circa il futuro di Bertie sono stati infine rilasciati alla stampa britannica direttamente dalla venticinquenne Tonicha, che ha precisato: “Non hanno saputo dirci quanto sarà grave la sua paralisi cerebrale, ma al momento sta bene, il che è un buon segno”. La stessa ha comunque espresso una gioia immensa per il fatto che il proprio bambino abbia beneficiato di un vero e proprio miracolo: “Non pensavamo che sarebbe sopravvissuto. I medici continuano a dirmi che è un miracolo e non possono credere che sia andato tutto così bene”.

La crescita di Bertie sarà ovviamente molto problematica, così gli amici dei genitori del neonato si sono attivati per raccogliere fondi al fine di procurare alla famiglia Spencer attrezzature idonee a facilitare lo sviluppo dei sensi e delle funzioni cerebrali del bimbo.

In particolare, un amico della coppia ha lanciato on-line una campagna di raccolta fondi intesa a regalare alla famiglia del bambino una stanza sensoriale, preposta ad affinare, mediante luci e oggetti speciali, le capacità sensoriali dei piccoli che scontano danni al cervello.

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