La ricerca scientifica internazionale ha ultimamente effettuato un’importante scoperta nel campo della lotta alla malaria, individuando un microbo capace di “fermare completamente” la diffusione della malattia. A rilevare le potenzialità del microrganismo in questione sono stati gli esperti dell’International Centre of Insect Physiology and Ecology, attivo in Kenya, e del centro-studi sulle malattie infettive istituito presso l’università di Glasgow. La malattia che si punta a debellare, la malaria appunto, causa ogni anno nel mondo più di 400mila morti, per lo più bambini di neanche cinque anni.
Il microbo in grado di azzerare i contagi del morbo incriminato consisterebbe, ha spiegato ieri la Bbc, in un parassita, appartenente alla famiglia dei funghi, denominato Microsporidia MB.
Gli scienziati lo hanno scovato per la prima volta tra la popolazione di zanzare di stanza presso la sponda keniota del lago Vittoria.
Tale parassita dal potere immunizzante anti-malaria, evidenzia l’emittente, sarebbe naturalmente presente nell’organismo, in particolare nell’intestino e negli organi riproduttivi, di un’esigua minoranza degli insetti in questione e, di conseguenza, l’obiettivo dei ricercatori è farlo penetrare nel maggior numero possibile di zanzare, che sono il vettore principale dell’infezione malarica.
Il Microsporidia MB, prosegue il network, tenderebbe appunto a salvaguardare quegli animaletti dall’essere contagiati dai protozoi malarici.
Sul perché ciò accada si stanno sviluppando, rimarca l’organo di informazione britannico, diverse ipotesi, come quella secondo cui il microbo immunizzante potenzierebbe gli anticorpi degli insetti. Un’altra teoria attribuisce invece al fungo il potere di accelerare il metabolismo delle zanzare, rendendolo di conseguenza “inospitale” per gli agenti patogeni.
L’immunità alla malaria che il Microsporidia MB conferirebbe agli animaletti volanti durerebbe, riferisce la Bbc, tutta la vita di questi ultimi.
Al fine di ricavare da questa scoperta degli effetti benefici per gli esseri umani in lotta contro il morbo mortale sarebbe necessario, hanno stimato gli scienziati citati dall’emittente, inoculare tale fungo protettivo in almeno il 40% della popolazione di zanzare presente in Africa orientale. Così facendo, i contagi malarici subirebbero un calo significativo.
I ricercatori, per immettere il microbo immunizzante nell’organismo degli insetti, hanno finora elaborato due strategie: diffondere nell’aria enormi quantità di spore di Microsporidia MB oppure inoculare il parassita anti-malaria nelle zanzare-maschio, che, durante l’accoppiamento con le rispettive femmine, passerebbero l’organismo protettivo anche a queste ultime.
Soddisfazione per la scoperta è stata subito espressa dai rappresentanti dei due gruppi di lavoro che hanno studiato le potenzialità del Microsporidia MB.
Jeremy Herren, membro del centro di ricerche keniota, ha infatti pronunciato le seguenti entusiastiche parole, riportate sempre dal network londinese: “I dati che sono emersi finora indicano una protezione del 100% dalla malaria. È proprio un blocco insuperabile per la malattia. Questa scoperta darà vita a ripercussioni sorprendenti. Credo che la gente la considererà una vera svolta”.
Grande gioia per il risultato scientifico conseguito è stata manifestata, sottolinea il medesimo organo di informazione, anche dal professore Steven Sinkins, membro dell’équipe di Glasgow: “Si tratta di una scoperta mai fatta prima. Siamo entusiasti per le potenzialità che questa può avere sul piano del contrasto alla malaria. Può produrre conseguenze estremamente importanti”.
Gli studi circa le proprietà immunizzanti del fungo sulle zanzare, ci ha tenuto a sottolineare la Bbc, devono comunque proseguire, per mettere a punto le
applicazioni pratiche della scoperta in questione.Per il momento, la lotta alla malaria continua a essere condotta dalle popolazioni esposte alla malattia, in assenza di un vaccino ad hoc, mediante zanzariere e insetticidi.
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