La USS John F. Kennedy (CVN-79), seconda portaerei a propulsione nucleare della classe Gerald R. Ford, sarà consegnata alla US Navy priva della capacità di imbarcare gli F-35C. Attualmente, anche la capofila della classe Ford non ha ricevuto la certificazione per la piattaforme di quinta generazione. Una decisione assunta direttamente dalla Marina Militare degli Stati Uniti per contenere i costi del programma. L’integrazione con gli F-35C avverrà soltanto in un secondo tempo. La Commissione per i servizi armati della Camera, intanto, vuole bloccare le acquisizioni. Attualmente, l'unica portaerei della Marina Militare degli Stati Uniti in grado di schierare gli F-35C è la USS Abraham Lincoln (CVN-72) della classe Nimitz.
Il concetto di proiezione della US Navy
“Dove si trova la nostra portaerei più vicina?” E’ questa la prima domanda che gli analisti ed i militari americani si pongono ogni volta che scoppia una crisi internazionale. Le portaerei sono la massima espressione della potenza degli Stati Uniti nel globo. Rappresentano un’essenziale piattaforma nello scacchiare geopolitico della proiezione globale. Oltre al ruolo primario di piattaforma d’attacco, forniscono sostegno alle truppe sul campo di battaglia. La mobilità è la loro principale forza. Agendo da acque internazionali, gli Stati Uniti (e proporzionalmente anche la Gran Bretagna) non hanno bisogno di alcuna autorizzazione per proiettare la propria potenza. Le portaerei possono operare soltanto in determinati contesti permissivi: praticamente ovunque poco dopo la guerra fredda. L’ascesa della superpotenze come la Cina e la Russia, ha richiesto delle distanze di sicurezza. Ciò significa una limitazione alla capacità di proiezione del potere nel globo e la rivisitazione della strategia aeronavale. La Marina più potente del mondo è passata da un raggio d’azione in proiezione di 800 miglia nautiche nel 1996 a 500 nel 2006. La riduzione della proiezione imbarcata Usa è coincisa con l’entrata in servizio dei sistemi Anti-Access/Area Denial cinesi e russi (DF-21D e SS-N-19 Shipwreck su tutti) e con sistemi d’arma con un raggio d’azione superiore alle mille miglia nautiche. Dalla seconda guerra mondiale ad oggi, i vettori americani sono stati pensati per supportare piattaforme in grado di assestare un colpo mortale contro i centri nevralgici del nemico. Dal Vietnam ad oggi, la Marina Usa ha continuato a perfezionare la sua capacità di colpire il nemico in profondità, imbarcando a bordo delle portaerei fino ad 80 velivoli multiruolo (negli anni continuamente modificati). La fine della guerra fredda, però, è considerato il punto di rottura. Iniziano ad uscire di scena piattaforme pensate per la penetrazione profonda come l’A-6 Intruder. La decisione di cancellare anche il sostituto dell’Intruder, l’A-12 Avenger II, è oggi considerato uno degli errori più grandi della US Navy. Con il ritiro del servizio del Tomcat, una piattaforma missilistica per i Phoenix, la Marina iniziò ad imbarcare gli F/A-18 Hornet, originariamente concepiti come caccia per il combattimento manovrato e da attacco leggero. Gli Stati Uniti mantengono ancora un vantaggio su Russia e Cina sotto il profilo del targeting, mentre il dominio sullo spettro elettromagnetico è ormai combattuto ad armi pari.
Stati Uniti, portaerei a propulsione nucleare classe Gerald R. Ford
La classe Ford è stata progettata con una serie di miglioramenti che dovrebbero aumentare notevolmente la qualità della vita per i marinai e ridurre i costi di manutenzione per la Marina, così come avviene oggi per le Nimitz. La classe Ford da centomila tonnellate proprio come la classe CVN-68, andrà a sostituire gradualmente i vettori classe Nimitz, in servizio da oltre 40 anni. La USS Nimitz (CVN-68) è entrata in servizio il 3 maggio del 1975. La classe Ford, che si basa sullo scafo della Nimitz con interni riconfigurati, implementa misure di sopravvivenza migliorate e requisiti di manutenzione ridotti per una risparmio, secondo le proiezioni della Marina, di quattro miliardi di dollari durante l’intero arco temporale di ogni singola unità. Le unità della classe Ford entreranno in bacino di carenaggio una volta ogni dodici anni. Rispetto ai precedenti vettori classe Nimitz, la classe Ford migliora o introduce 23 tecnologie. Tra le migliorie introdotte una nuova centrale nucleare, un'isola ridisegnata, catapulte elettromagnetiche, sistema d'armi ottimizzato ed un nuovo ponte di volo. Secondo le specifiche, la classe Gerald R. Ford dovrebbe essere in grado di lanciare 220 aerei al giorno, al ritmo di uno ogni sei minuti. Per la US Navy, le forze navali della Marina devono includere almeno undici vettori aerei operativi. La proposta di una nuova classe di mini portaerei (high-low mix) da schierare nei contesti dove non è richiesto il grado tecnologico della classe Ford, non ha avuto seguito seguito.
Il gruppo di volo
La classe Ford imbarcherà due squadroni (10/12) F-35C Joint Strike Fighters, due squadroni (10/12) F / A-18E / F Super Hornets, cinque EA-18G Growler, quattro E-2D Hawkeye e due C-2 Greyhound (V-22 Osprey). La classe Ford è già predisposta per lo imbarcare lo Stingray MQ-25, il prossimo caccia puro di sesta generazione della Marina ed il nuovo UCAV.
Le tecnologie della classe Gerald R. Ford
La catapulte elettromagnetiche
Le portaerei della classe Ford sono alimentate da due reattori nucleari AB1 di nuova concezione della Bechtel in grado di generare seicento megawatt di energia elettrica. Triplicate le capacità, duecento megawatt, della classe Nimitz (tale energia potrebbe un giorno alimentare armi laser). La classe Ford necessita di tale potenza anche per alimentare le catapulte elettromagnetiche. Le catapulte convenzionali sfruttano la pressione del vapore per lanciare il gruppo aereo imbarcato sulle portaerei. Per raggiungere l’efficienza energetica e concentrare la pressione ottimale per lanciare in sicurezza un velivolo, è necessario del tempo che limita inevitabilmente i tassi di sortita. L’Electro-Magnetic Aircraft Launch System o EMALS sfrutta la forza elettromagnetica combinata alla spinta dei motori dell’aereo ed alla velocità del vento. Sulla catapulta elettromagnetica non è necessaria alcuna riconfigurazione, diversamente da quanto avviene oggi per quelle a vapore che presentano dei limiti in base alla massa dei velivoli lanciati. Il sistema di lancio elettromagnetico consente flessibilità d’impiego per una varietà di piattaforme che possono decollare dal vettore a pieno carico. L’uso di una forza più costante e regolabile, infine, riduce lo stress sulla struttura degli aeromobili, poiché l’energia cinetica del velivolo in atterraggio è controllata da un motore elettrico.
Advanced Arresting Gear
L’Advanced Arresting Gear sostituirà l’attuale sistema di arresto idraulico utilizzato sulle portaerei degli Stati Uniti. Il sistema AAG è stato progettato per una più ampia gamma di velivoli tra cui gli UCAV. Il sistema elettrico prevede la decelerazione degli aeromobili durante le operazioni di recupero sulle portaerei, fornendo margini di affidabilità e sicurezza superiori rispetto agli attuali asset convenzionali. L’Advanced Arresting Gear utilizza semplici turbine ad assorbimento di energia accoppiate ad un motore a induzione per controllare con precisone le forze di arresto. I lanciatori EMALS e l’Advanced Arresting Gear sono stati sviluppati dagli Stati Uniti per le nuove portaerei classe Gerald R. Ford.
La linea temporale della classe Ford
A partire dagli anni '60, tutte le portaerei della US Navy sono state costruite a Newport News, Virginia. La costruzione della USS Gerald R. Ford (CVN-78) è iniziata nel novembre del 2007 presso le Huntington Ingalls Industries, la più grande compagnia di costruzioni navali in America, a Newport News. La portaerei a propulsione nucleare è stata consegnata il 23 luglio del 2017. La portaerei, dedicata al 38° Presidente degli Stati Uniti, è stata la prima della nuova classe ad entrare in servizio presso la stazione navale di Norfolk, sulla costa Virginia. La USS Gerald R. Ford (CVN 78), è attualmente sottoposta ad una serie di test condotti dalla US Navy. Il primo pattugliamento operativo è previsto per il 2020 con componente aerea schierata tra il 2021 ed il 2022. Il cantiere per l'USS John F. Kennedy (CVN-79), è stato avviato nel febbraio del 2011. Attualmente l'unità risulta completa al 90%: sarà consegnata il prossimo ottobre, con primo pattugliamento previsto nel 2024. Il cantiere per la USS Enterprise (CVN-80) è stato avviato nell'agosto del 2017. L'Enterprise, attualmente nelle prime fasi di costruzione, sostituirà la USS Dwight D Eisenhower (CVN 69). La USS Enterprise (CVN-80) dovrebbe entrare in servizio nel 2028, la CVN-81 nel 2032. In totale la Marina riceverà dieci vettori della classe Ford, con linea di produzione ultimata nel 2058.
I costi della classe Gerald R. Ford: ecco perchè non potrà imbarcare gli F-35
Nel 2013, il costo dell'unità capofila è stato stimato in 12,8 miliardi di dollari, il 22 per cento in più rispetto a quanto previsto nel 2008. Altri 4.7 miliardi sono stati spesi anche in ricerca e sviluppo. La portaerei Gerald R. Ford (CVN-78) è costata 13 miliardi di dollari. E' la nave più costosa mai costruita dall'uomo. Il Congresso degli Stati Uniti ha autorizzato la costruzione di quattro vettori classe Ford per una spesa complessiva di 43 miliardi di dollari. Oltre alla capofila, sono stati stanziati fondi per sviluppare e costruire la USS John F. Kennedy (CVN-79), la USS Enterprise (CVN-80) e la CVN-81. Nell'autorizzare tale capitolo di spesa, il Congresso ha cercato di imporre alla Marina un tetto massimo di undici miliardi di dollari ad unità. Per rientrare nei parametri fiscali, la US Navy ha quindi deciso di non implementare, almeno nella prima fase, alcune capacità e la certificazione delle prime due unità con l'F-35C. La Marina Militare degli Stati Uniti aggiungerà soltanto in un secondo tempo, su diversi cicli di budget, l'integrazione delle portaerei classe Ford con l'F-35C. Ignota la linea temporale della fase PSA / SRA programmata (così come avviene per ogni nave), ma la Commissione per i servizi armati della Camera intende bloccare tutte le acquisizioni, considerando i costi raggiunti. L'integrazione delle tecnologie EMALS ed AAG con l'F-35C, potrebbe essere certificata nel 2027, secondo una valutazione del Government Accountability Office (GAO) del 2014. Dobbiamo rilevare che ogni portaerei di classe Nimitz e Ford potrebbe, ad oggi, lanciare e recuperare gli F-35C, ma potrebbe ospitarli soltanto per un brevissimo periodo. L'implementazione a lungo termine richiede l'aggiunta di spazi riservati agli F-35C e l'installazione di deflettori più robusti. Il primo F-35C recuperato a bordo di una portaerei classe Nimitz, è avvenuto il 3 novembre del 2014.
La USS John F. Kennedy (CVN-79) è costata ai contribuenti americani 11,3 miliardi di dollari. La USS Enterprise (CVN-80) avrà un costo previsto di 12,6 miliardi. Lo scorso gennaio, la Marina ha modificato il contratto precedentemente siglato con le Huntington Ingalls Industries, assegnando 14,9 miliardi di dollari per coprire i rimanenti costi di progettazione e costruzione della USS Enterprise (CVN-80) e CVN-81 ancora senza nome. In totale, la Marina spenderà circa 24 miliardi di dollari per la terza e quarta portaerei, rispetto ad un costo previsto di 28 miliardi se fossero state acquistate separatamente. Queste cifre non includono la ricerca e lo sviluppo. La USS Enterprise (CVN-80) e la CVN-81 saranno costruite implementando le modifiche necessarie per ospitare l'F-35C. In ogni caso il problema della compatibilità con l'F-35 è soltanto l'ultimo ad affliggere il programma Ford.
Le criticità della classe Gerald R. Ford
Nel 2013, il Government Accountability Office lamentava “inaffidabilità nei principali sistemi della nave che saranno risolti soltanto anni dopo l’entrata in servizio della prima unità. Ciò limiterà l'efficacia della nave durante le distribuzioni iniziali e probabilmente aumenterà i costi”. Michael Gilmore, ex direttore dei test operativi e responsabile della valutazione dei sistemi d’arma per il Dipartimento della Difesa, lamentava “problemi di scarsa o sconosciuta affidabilità”. “Sulla base delle stime di attuali, è improbabile che la CVN-78 possa condurre operazioni di volo ad alta intensità per più di 24 ore, rispetto al pre-requisito di quattro giorni. Le mie preoccupazioni circa l'affidabilità di questi sistemi rimangono ed i problemi rimangono irrisolti. Il cavo d'arresto presenta le più gravi limitazioni ed è improbabile che possa sostenere operazioni di volo ad alta intensità. L’affidabilità di 24 arresti tra lanci critici, è ben al di sotto delle aspettative ed al minimo requisito per avere successo in combattimento. Il sistema di lancio elettromagnetico è più affidabile, ma desta comunque preoccupazioni. Dati recenti indicano che il vettore può condurre 400 lanci tra guasti critici. Purtroppo ben al di sotto del requisito di 4.166 decolli. Per avere una probabilità del 90 per cento di completare 24 ore di funzionamento prolungato, il sistema dovrebbe garantire 1600 lanci tra fallimenti critici. L'affidabilità del radar dual-band della Raytheon Co. utilizzato per il controllo del traffico aereo e per l’auto-difesa contro aerei e missili è sconosciuta. I test si basano ancora su un software in fase di sviluppo ed alcuni problemi di affidabilità hardware sono emersi. Nonostante i tassi di fallimento siano scesi, il radar non sarà completamente testato fino a quando la nave sarà in mare”. Nel 2016 la USS Gerald R. Ford registrava una probabilità inferiore al 7% di portare a termine quattro giorni di combattimento. La Marina riteneva superati o in via di risoluzione le criticità riscontrate da Gilmore.
Lo scorso marzo, in un rapporto ufficiale consegnato alla Commissione per i servizi armati della Camera, durante i test sulla capofila della classe Ford sono stati riscontrati gravi criticità al sistema di propulsione nucleare (problemi alle turbine alimentate dai reattori), agli Advanced Weapons Elevator (elevatori dei sistemi d'arma, due su undici quelli realmente funzionanti), alle catapulte EMALS, al Advanced Arresting Gear (sistema di arresto) ed al radar a doppia banda (il problematico Dual Band Radar è previsto solo sulla capofila).
La Marina sta progettando un impianto di collaudo a terra, così come per le atapulte EMALS e l'Advanced Arresting Gear (sistema di arresto), per gli Advanced Weapons Elevator, ma non sarà operativo fino alla fine del prossimo anno. EMALS ed AAG sono ancora in fase di test a terra. L'hardware è stato ritenuto abbastanza maturo da poter essere installato sulla USS Gerald R. Ford (CVN-78), mentre il lavoro sul software continua a terra. L'impianto di collaudo a terra sta ancora raccogliendo tutti i dati necessari per confermare che le due tecnologie possano lanciare ed arrestare in sicurezza tutti gli aerei dispiegabili a bordo di un vettore statunitense. I test dovrebbero concludersi entro la fine dell'anno.
Nel suo ultimo rapporto, il direttore dell'Operational Test and Evaluation o DOT & E, ha identificato "affidabilità scarsa o sconosciuta delle catapulte di nuova progettazione, dei sistemi di arresto, degli elevatori e del radar.
"Criticità che potrebbero influenzare le capacità della CVN-78, renderla più vulnerabile agli attacchi o creare limitazioni durante le operazioni di routine".
Classe Gerald R. Ford, il problema delle catapulte
Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, a più riprese ha chiesto alla Marina di riconvertire le portaerei classe Ford con le catapulte a vapore per gli esorbitanti costi raggiunti. Le unità John F. Kennedy ed Enterprise, attualmente in costruzione, hanno già ricevuto il modulo per le catapulte EMALS. La richiesta di Trump, attualmente, non ha avuto avuto seguito. Se diventasse vincolante, l’intero disegno della classe Ford dovrebbe essere rivisto per accogliere delle nuove catapulte a vapore, non di certo le Mk-13, attualmente in servizio sulla classe Nimitz. La Marina, infatti, non ha alcun piano di riserva qualora Trump dovesse decidere di utilizzare la tecnologia analogica.
“So che la catapulta è molto importante, ma adesso abbiamo quelle digitali perché mi dicono che dobbiamo tenere il passo con la moderna tecnologia. Io non capisco il loro funzionamento. Conosco la forza brutale del vapore, ma la Marina sta sviluppando le catapulte elettromagnetiche. Cosa significa? E’ molto complicato, bisogna essere Albert Einstein per capirlo. Stiamo per acquistare centinaia di aerei, ma quelle catapulte digitali costano troppo, dobbiamo ritornare al vapore”.
Cosa può lanciare oggi la USS Gerald R. Ford ?
La portaerei a propulsione nucleare Gerald R. Ford (CVN-78), consegnata nel 2017, oggi non può lanciare gli F-35C. Questi ultimi saranno schierati per la prima volta nel 2021 a bordo della USS Carl Vinson (CVN-70) della classe Nimitz. Dallo scorso febbraio, la Gerald R. Ford (CVN-78) può imbarcare soltanto i Super Hornets F / A-18E / F o Grower EA-18G, ma può lanciarli e recuperarli soltanto in determinate configurazioni. Attualmente la certificazione dell'unità con l'F-35C non è prevista.
L'amministrazione Trump ha ritirato la sua scioccante proposta di mandare in pensione, prematuramente, l'USS Harry S. Truman (CVN-75) della classe Nimitz. Alla US Navy servono nuove e funzionanti portaerei, pena gravi carenze operative.
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