Venticinque milioni di dollari in aiuti militari. È quanto gli Stati Uniti hanno stanziato a favore del Libano, impegnato nella controffensiva anti Isis. Dopo la brutale esecuzione del pilota giordano Muadh Kassasbe, bruciato vivo in una gabbia, la risposta agli orrori dei tagliagole si fa più sonora e corposa.
Reuters scrive che Washington, oltre al sostegno economico, ha dotato l’esercito libanese di artiglieria pesante da impiegare nella guerra contro i gruppi jihadisti attivi e minacciosi vicino al confine siriano. L’ambasciatore statunitense a Beirut, David Hale, ha dichiarato che l’ingente rifornimento di soldi e armi ha l’unico l’obiettivo di “sconfiggere la minaccia terroristica ed estremista che proviene dalla Siria”. Hale ha poi aggiunto: “Stiamo combattendo lo stesso nemico: il nostro sostegno alla vostra azione non può che essere immediato e prolungato”.
Nel 2014, infatti, gli aiuti economici degli Stati Uniti al governo di Beirut hanno superato i 100 milioni di dollari.
Un patrimonio economico e bellico utilizzato per fronteggiare l’espansionismo geografico del fondamentalismo islamico, che mira anzitutto proprio a Siria e Libano a suon di attentati. E il nemico comune americano-libanese non è solo il Califfato di Abu Bakr al-Baghdadi, ma anche al Qaeda e la cellula affiliata di al-Nusra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.