Proprio adesso che l'Ema, l'Agenzia europea del farmaco, ha iniziato il processo revisione dello Sputnik V, arriva l'ennesima accusa non confermata, e tanto meno verificata, all'indirizzo della Russia.
L'accusa del Wall Street Journal
Sarà senza ombra di dubbio un caso. Ma pochi giorni dopo che l'Europa ha messo sotto esame il siero sviluppato dall'Istituto Gamaleya di Mosca - per una eventuale approvazione per il territorio europeo - in America risuonano i primi campanelli di allarme. Perché sempre più Paesi al mondo aprono le proprie porte allo Sputnik? Semplice: per Washington, il motivo sarebbe da ricercare nella campagna di disinformazione orchestrata dall'intelligence russa. Indirizzata - va da sè - aminare la fiducia dell'opinione pubblica globale nei confronti dei vaccini Pfizer.
Secondo quanto riferito dal Wall Street Journal – che ha citato funzionari del governo americano – i servizi russi avrebbero organizzato un diabolico tentativo di mettere in dubbio la sicurezza e lo sviluppo dei vaccini occidentali, in primis quello targato Pfizer-BioNTech. E lo starebbero facendo da diversi mesi, attraverso la diffusione online di varie pubblicazioni.
La presunta disinformazione russa
Sono i funzionari del Global Engagement Center del Dipartimento di Stato, un ente Usa che controlla le attività di disinformazione dei Paesi stranieri, ad aver individuato quattro presunti paper sospetti. Si tratterebbe di pubblicazioni che, a detta degli esperti Usa, sarebbero serviti da copertura da parte dell'intelligence russa.
I testi sarebbero stati pubblicati su siti ad hoc, i quali – sempre secondo la narrazione del WSJ – servirebbero da base per far circolare le narrazioni false, amplificate in unecondo momento da media russi e internazionali. Non solo: pare che un buon numero di account Twitter legati al governo russo, oltre che media statali, abbiano veicolato notizie volte a screditare il vaccino Pfizer.
Un altro attacco a Mosca
Il quotidiano statunitense ha chiesto spiegazioni a Mosca. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha negato la versione americana. Le agenzie di intelligence russe non stanno orchestrando alcuna propaganda denigratoria all'indirizzo dei sieri occidentali. "I servizi segreti russi non hanno nulla a che fare con le critiche contro i vaccini. Se dovessimo considerare ogni pubblicazione negativa contro il vaccino Sputnik V come risultato degli sforzi dei servizi segreti americani, allora diventeremmo matti perché ne vediamo ogni giorno, ogni ora e in tutti i media anglosassoni", ha spiegato lo stesso Peskov ai giornalisti del WSJ.
Insomma, negli Stati Uniti non c'è stato nemmeno il tempo di archiviare il Russiagate, che Mosca è finita nuovamente nel mirino di Washington. Non c'è tregua per la Russia, vera e propria ossessione per i liberal americani (e non solo).
Anziché tendere la mano ai ricercatori russi, così da creare un fronte unito contro il Sars-CoV-2, e avere più vaccini per tutti, c'è chi preferisce azzardare ipotesi pericolosissime. In un momento del genere, non è questo il clima che serve all'umanità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.