Usa, Marines accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina

Secondo gli inquirenti, i capi della “rete criminale” messa su da membri del corpo dei Marines sarebbero “due caporal maggiori”

Usa, Marines accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina
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Accuse di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina si sono in questi giorni abbattute negli Usa sullo storico corpo dei Marines.

Numerosi membri di tale forza armata sono stati infatti arrestati perché indiziati di “traffico di esseri umani” verso il territorio federale. Finora, i fanti di Marina finiti in manette sono “16”, ma gli accertamenti sono destinati a proseguire, in quanto, secondo gli inquirenti, le reclute coinvolte nell’attività illecita sarebbero centinaia. Tutti i soggetti finiti nel mirino della magistratura fanno parte del personale del Marine Corps Base Camp Pendleton, base del corpo militare in questione situata nell’estremo sud della California.

A detta del Naval Criminal Investigative Service (Ncis), agenzia preposta a indagare sui reati commessi tra le file della storica unità di fanteria, gli individui incriminati avrebbero messo su una “rete criminale” dedita alla “collaborazione con i coyote”, ossia con i trafficanti messicani di esseri umani. Secondo i funzionari investigativi, coordinati dalla Corte distrettuale della California meridionale, gli indiziati, in cambio di “ricompense” elargite dai trafficanti, avrebbero finora trasportato in territorio federale “migliaia” di clandestini ammassati alla frontiera meridionale statunitense. In particolare, i fanti di Marina coinvolti nell’inchiesta avrebbero provveduto a fare entrare illegalmente in America migranti assiepati davanti alla porzione di confine Usa ubicata tra la città messicana di Tijuana e la californiana San Diego.

Sempre secondo gli investigatori dell’Ncis, i capi di tale “rete criminale” sarebbero i caporal maggiori Byron Law II e David Salazar-Quintero, rientranti tra i 16 Marines già arrestati. I due avrebbero appunto curato i contatti con i “coyotes”, concordando con questi i compensi che dovevano essere erogati a tutti i militari coinvolti nel traffico di immigrati irregolari verso gli Stati Uniti.

All’indomani delle incriminazioni formulate dalla Corte distrettuale della contea di San Diego e dei conseguenti toni scandalistici impiegati dalla stampa americana per descrivere il presunto legame tra esponenti dei Marines e trafficanti di esseri umani, i vertici della forza armata in questione hanno emesso un comunicato.

In tale documento, lo storico corpo militare assicura la massima collaborazione verso il lavoro svolto dagli inquirenti, esortando contestualmente i media a “circostanziare adeguatamente le notizie” e a non prestarsi a qualsiasi tentativo di “infangare il prestigio” dei fanti di Marina.

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