In Venezuela si apre un nuovo fronte legato alle ultime elezioni, quelle per l'assemblea costituente. L’azienda che dal 2004 si occupa della gestione dei dati, Smartmatic, getta diversi dubbi sui dati forniti dal governo di Nicolas Maduro. I dati dell’affluenza, infatti, sarebbero stati "manipolati". Lo si conclude, fa sapere Antonio Mugica, ceo della società, "sulla base della capacità del nostro sistema", e questo "oltre ogni dubbio". Ma di quanto sarebbe stata gonfiata l'affluenza? La differenza tra quanto comunicato dalle autorità venezuelane e i dati reali sarebbe pari "ad almeno un milione di voti espressi". Secondo la società, inoltre, nel referendum di domenica non erano presenti revisori dell'opposizione, fondamentali come testimoni delle operazioni di voto.
L'opposizione intanto non si placa e per domani, giorno in cui si insedia la Costituente, ha indetto una marcia di protesta. A chiamare a raccolta il popolo venezuelano è il vicepresidente del parlamento, Freddy Guevara, che annuncia l'iniziativa in un tweet.
La Costituente si insedierà nella sede dell'attuale parlamento. Nel frattempo quest'ultimo continua a lavorare, in attesa di un possibile sfratto o di nuovi attacchi dei collettivi, gruppi di civili a volte armati che dicono di difendere la rivoluzione chavista e che più volte hanno preso d'assalto l'aula.
In una sessione a cui hanno preso parte ambasciatori di Spagna, Messico, Francia e Regno Unito, il parlamento ha ribadito ieri che non riconosce l'Assemblea costituente né le decisioni che prenderà e si è impegnato a fare tutto il possibile per evitare il suo insediamento.
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